24/01/16

All'Isola Che Non C'è.

Quando i genitori uscirono di casa le candele bruciarono ancora qualche minuto, accompagnando i piccoli nel mondo dei sogni. Non appena si addormentarono e il buio calò nella camera, la notte sgusciò dentro passando per la finestra, portandosi dietro un minuto e sinistro bagliore scarlatto. Saettava per la stanza gettando ombre deformi sui volti dei tre bambini. L'essere voleva qualcosa, rovistando ogni anfratto di quella realtà non troppo familiare. Cosa stesse cercando, tra gli oggetti dei Darling, ancora non ci è dato saperlo, ma il terrore cieco che spingeva l'animo di quella creatura di luce ne dimostrava certamente la grande importanza.
Scovò infine, con uno scintillio di sollievo, ciò che il suo signore bramava da tempo. Nessuno al mondo, né in questo e neppure nell'altro, poteva quietare la volubilità di tale artefatto. Nessuno se non lei, ultima fata, che col suo incanto brillante addomesticava l'ombra del padrone. Polvere radiosa come il sole vibrò tra le sue ali, trascinando il manto viscido tra le lenzuola di Michael, che si svegliò.
L'arte di Tobias Kwan la trovate Qui
Qualcosa... un mostro, c'è un mostro vicino al mio letto! pensò tirando in su le coperte e lasciando fuori appena gli occhi. Ogni bambino prudente, è risaputo, conosce perfettamente il modo più sicuro per fuggire gli orrori che attendono pazienti nel buio, e nascondersi sotto le coperte è ovviamente uno tra i più efficaci. Purtroppo però, la sorte gli fu questa volta assolutamente sfavorevole, e così facendo l'ombra lo avvolse, marcendogli naso e bocca, mangiandogli il respiro. Michael soffocò muto sotto lo sguardo vispo di Campanellino. Wendy e John dormivano sonni sereni sognando un'Isola lontana piena delle più incredibili meraviglie. Il loro fratellino rimase immobile sotto le lenzuola. Non c'era già più. Non era, già più. 
L'impeto euforico del piccolo Peter destò d'un tratto i bambini inconsapevoli. Allora la fata ronzò loro attorno e Peter esclamò Volate, volate miei piccoli amici, io sono Peter Pan, sono il Peter Pan delle storie di cui tanto si sente parlare in giro!, e Wendy e John strabiliati gioirono vedendo il pavimento staccarsi sotto i loro piedi, celebrando stoltamente i desideri dell'insolito fanciullo. Seguirono diversi minuti di assoluto divertimento, di piroette per aria e acrobazie con giri della morte, poi camminarono un po' sul soffitto a testa in giù e seguirono qua e là Campanellino per provare ad acchiapparla, e infine la dolce Wendy, che come forse ricorderete era una ragazzina assai coscienziosa, si domandò d'un tratto preoccupata dove fosse finito Michael e perché non fosse lì con loro a divertirsi.
Peter Pan si fece allora serio e anche il sommesso trillo della fata parve improvvisamente incupirsi. Ebbene, cominciò quindi a parlare l'infante, il vostro piccolo fratellino è stato rapito niente di meno che dal temibile corsaro Giacomo Uncino, e per questo voi ora verrete con me all'Isola Che Non C'è per fare guerra ai pirati e riportarlo in salvo! concluse spavaldo conquistando subito i due poveri ingenui. Non era il senso del dovere verso Michael ad attrarre i due Darling, né lo spirito d'avventura o la curiosità spaventosa con cui l'Isola li stava chiamando; no, era qualcos'altro, qualcosa nascosto oltre il riso sibillino di colui che non voleva crescere mai, un richiamo di intima familiarità e assieme terrore profondo che li spingeva a fidarsi di lui. 
Il bambino si accovacciò sul bordo della finestra seguito dalla sua fata, splendente come una stella. Volate con me, volate con me! disse in un sorriso, spingendosi fuori nel vuoto. Così fecero mano nella mano Wendy e John, ma l'aria non era più loro compagna, il niente si aprì vertiginoso sotto di loro che precipitarono per tre piani finendo uccisi sul vialetto di casa.
Peter Pan atterrò flaccidamente di fronte a tale scempio. Campanellino proiettò su di loro l'ombra ingorda dell'antico padrone che smanioso, banchettò delle carni innocenti di quei piccoli sognatori infranti. Come promesso, all'Isola Che Non C'è avrebbero incontrato Michael e tanti altri bambini sperduti.

11 commenti:

  1. Inquietante e ben scritto, bravo ^.^

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    1. Chiudi sempre bene le finestre mi raccomando ;)
      Grazie Paola!

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  2. ahhahhahahhahah!!!! Come distruggere un mito!!!!!!!
    ahahhhahahahahahaha sto scherzando ovviamnete. La tua riscruttura ha dell'incredibile. All'inizio pare quasi scritta da Barrie e poi.... horror, cannibalismo... lsd??????? :)

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    1. Beh, da Barrie comunque si legge che Peter Pan non è proprio un grande esempio di ''sanità mentale'', almeno per come intendiamo noi una persona normale. E' molto violento, volubile, si scorda in fretta delle cose, persino dei suoi compagni di viaggio durante il volo all'Isola... insomma, è inquietante già di per se, no? :)

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    2. Io conosco solo la versione dei libri Disney e il film sempre Disney.
      Comunque sì, non è proprio un angioletto.

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  3. Blogger mi boicotta il commento. :-P
    Riprovo.

    Ecco... penso che con questa versione Barrie non avrebbe aiutato molti ospedali. (Ma potrei sbagliarmi... sottovalutando il gusto del macabro di troppe persone!)

    La sai vero la cosa sui diritti d'autore di ogni utilizzo di Peter Pan che vanno agli ospedali britannici? ^_^

    (Anzi.. ad un ospedale specifico... cit Wikipedia: Great Ormond Street Hospital, un ospedale pediatrico londinese)

    Comunque... brividi, mannaggia a te!

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    1. No, non la conoscevo affatto, e con linkaggio a quanto pare stai migliorando :D
      Felice di brividi!

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  4. Io adoro Peter Pan, ma ti perdono per averlo stravolto perché adoro anche le storie inquietanti. Tempo fa avevo letto una teoria per cui i bambini sperduti sono tutti morti e Peter Pan è una specie di angelo della morte che va a prendere le anime dei bambini... Però la tua versione mi turba ancora di più... XD

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    1. Beh, la prima versione di Barrie (Peter Pan nei giardini di Kensington) è proprio così ;)
      Ho scritto tempo fa un racconto che puoi trovare nel blog che prende proprio quella storia. Si intitola Dove si va poi.
      ;)

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  5. Arrivo in ritardo per le storie di Halloween, vero? Ma stasera mi metto di impegno perché devo recuperare i tuoi ultimi post e l'occhio mi era partito proprio su Peter Pan, giusto per rimanere in tema... Isolano! Questa mi è piaciuta un sacco, e penso che sia molto più fedele al Peter Pan di Barrie di quanto non lo sia la versione disneyana!

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    1. Ma troppo tardi :) sono sempre qui!
      Bene bene! Sì, ho preso ispirazione un po' più dalla prima versione della storia, Peter Pan nei giardini di Kensington, dove lui è un traghettatore di anime e la cosa è più esplicita. Anche se, insomma... qui direi è più negativo che positivo come personaggio🫣

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