28/02/14

Concorso di scrittura, febbraioli festeggiamenti, Bukowski e tette citazioniste.

Buongiorno regazzi!
Di che voglio parlarvi oggi?
Intanto vi segnalo un concorso di scrittura ideato dal buon Salomon Xeno, che dal blog Argonauta Xeno anche quest'anno ci offre la possibilità di partecipare al 3 Narratori, stavolta ''rinnovato'' e con un sottotitolo piuttosto intrigante che vi invito ad approfondire seguendo il bando del concorso al link. 3 Narratori- il libro delle ombre sono sicuro stuzzicherà più di qualcuno di voi. Io parteciperò come feci l'anno scorso (scrivendo 'The will of the gods'), sto solo aspettando mi venga una buona idea. Sì, aspetta e spera. La data di scadenza è per il 12 maggio, correte!
''Nessun individuo può sfuggire alla propria ombra''

Poi volevo dirvi che, uhmm...
Questo fine settimana c'è stata una quadrupla festicciola di compleanno. Avendo amici febbraioli come me (febbraio si chiama così proprio per il fatto che ci sono alte probabilità di prendere la febbre, e se non lo sapevate documentatevi, ignoranti!) s'è colta l'occasione per augurare buoni ventiehmehm anni a tutti quanti. Come regalo sapete che m'è arrivato? Una magnifica, splendida, profumata e soprattutto utilissima... schiuma da barbara! Nello specifico: una schiuma da barbara per uso frequente. Davvero, utilissima, grazie, stronzi! :)
Ve ne parlerò con qualche fotonica in allegato più avanti, vedrete.

Martedì sono stato a Verona con un'amica, shopping di libri. Libri universitari. Che gioia leggere i libri di studio. Però ho letto pure un libricino di racconti di Bukowski. Sapete, ho le bacheche intasate da ragazze con le tette al vento (cosa che non disdegno affatto), tette citazioniste per esser precisi, quelle che con le citazioni di zio Charles ci vanno a braccetto per dare l'aria intellettuale. A me le tette piacciono pure normali, poi fate voi. Ero in biblioteca pochi giorni fa comunque, e ho visto il libro di zio e me lo son pigliato. Ho pensato a quanto possa essere magnetica la sua maniera di scrivere, perché parla di cose semplici e quotidiane ma lo fa in un modo così affascinante che ti ci restano incollati gli occhi. ''Confessioni di un codardo'' era, un libro pieno di sbronzi e bar.

Ho perso il kindle. Non lo trovo più, sul serio. Dove cazzo l'ho messo? Perché perdo tutto? Perché sono disordinato! Poche persone hanno potuto vedere la mia stanza al suo stato naturale, quello quasi quotidiano per intenderci, e queste poche ne sono rimaste giustamente sconvolte. Sono un porco di natura. Non amo il casino ma la pigrizia mi violenta puntualmente. Violenta pure la mia stanza di conseguenza. Rimedi a tutto ciò? Donne, venite a trovarmi. (questo blog sta diventando peggio di Uomini e donne della defilippa, c'è da preoccuparsi...)

Sto ascoltando Stromae, quello che canta in francese, quello diventato famoso un paio d'anni fa con Alors on dance. Uhm, mi fa schifetto. Ma fin che spotify va tu lascialo andare. Lo lascio andare allora. Ora stendo i panni che sembra stia venendo la prima, vera, primavera. Lo dicono pure i prati davanti casa e quindi c'è da crederci. A meno che i prati davanti casa mia non si siano tutti rincoglioniti scacazzando fiori in ogni dove.
Allora ciao!!! Vi saluto coi tre punti esclamativi perché sento il bisogno d'urlare. Il motivo? Una nonnasordata nuova nuova che vi posterò presto. Qui le nonnasordate storiche. Allora ciao allora!!!

26/02/14

Cerco il vostro voto per... l'Italian Gay Blogger Award 14?! Sì, e pure per una O misteriosa.

Ciao ragazzi. Piccolo post fuori programma perché in effetti oggi dovevo metterci un'altra cosa ma amen dato che è successo questo e quindi ora con vostro sommo compiacimento termino pure la frase che state leggendo così potete respirare dato che non sto usando la punteggiatura e la cosa mi diverte sempre abbastanza.
Ok, dicevo, lo so, il titolo forse vi lascia sbigottiti. E' che praticamente ho scoperto d'esser stato infilato nella categoria umorismo degli Italian Gay Blogger Award 14, che è alla sua seconda edizione. Tale concorso, come recita il bando, ha l’intento di premiare il lavoro dei blogger e i blog che ogni giorno parlano di temi LGBTQ cercando di sdoganare, in tutte le sue forme, la questione omosessuale nel Paese. Cioè, mica male per uno che LGBTO non sapeva manco che volesse dì fino a un anno fa, nè? Che poi tra l'altro no, fermi un secondo... Lesbiche Gay Bisessuali Transgender e... Ottantenni? Orsi? Orangotanghi Ovovivipari? Oberyn Martell's fan? Occupanti di Wall Street? Che è quella O?

Capite? Io oggi vi scrivo perché siete in dovere morale di farlo, di votarmi, perché io non so cosa significhi quella O finale e nel caso vincessi l'ambito award, oltre a provare a portare la pace nel mondo e a risolvere la crisi finanziaria italiana e mondiale, potrei pure vantarmi di aver vinto un concorso del quale mi sfugge una O. Ammattetelo, sarebbe fico. E so per certo che quando me lo spiegherete di quella O misteriosa, io mi renderò conto dell'immane figura dimmerda che sto facendo in questo momento tentando di fare il simpatico ammettendo la mia ignoranza. Vabè, ci penserò al momento opportuno a come meglio sotterrarmi, suvvia.

Votare, comunque, è semplicissimo!
Vi basterà andare QUI accedendo con faccialibro e clicckarmi tutto dicendo al mondo ''Io sto votando CervelloBacato perché mi piace, non perché altrimenti s'incazza e mi da fuoco ai capelli e non mi parla più!''
Il concorso comunque ha validità dal giorno mercoledì 26 ore 00:00 alle 23:59 di mercoledì 12 marzo. Nel caso il mio post minaccia d'invito vi arrivi dunque, se vi va, un voto mi fa piacere di sicuro ;)




24/02/14

Consuma l'ozono e conquista la femmina!

Il carnevale non m'è mai piaciuto un granché a dir la verità. E' pieno dei tipici colori primaverili e c'è il tipico freddo stronzo dell'inverno, una contraddizione che il mio tipico cervello ritardato non riesce proprio a sopportare. Avete ragione a pensare che quest'associazione tra colori delle maschere e colori di fiori primaverili sia pure un po' assurda, ma che ci volete fare, sono idiota e quindi ci penso.
Ricordo però che una volta mi ci divertivo al carnevale. Dicono che nel mio paesino-sputo si tenga la sfilata di carri mascherati più bella del Veneto. Sì, proprio, ci dovete crederci. Sta di fatto che quand'ero pischello mi garbavano assai le suddette sfilate. Ricordo che, a differenza degli ultimi anni, non si badava di certo a spese, e oltre ad avere ospiti importanti come Le veline di Striscia la Notizia, oppure le Letterine di Passaparola, o molto altro figaio assortito del mondo dello spettacolo, c'erano anche dei carri molto più grossi. Ricordo questo Clown immenso, altissimo, che ogni 30 metri di strada doveva abbassarsi per non farsi mozzare la testa dai fili della corrente che passavano tra i tetti dei palazzi del centro. Oppure un diavolo rosso con gli occhi terrificanti, e le regazzine vestite da diavolette che ballavano tutt'attorno. Pure da piccolo, come si evince dalle mie parole, ero un po' zozzarello e pensavo alla giordana.

La canzone-ricordo che mi viene in mente per questa puntata di MusicalMente è forse una delle più famose dei Cartoons, ovvero Witch Doctor, che per diversi anni è stata la colonna sonora su cui costruivano i balletti degli sfilanti. Ricordo questo episodio, in un freddo febbraio del 2003, seconda media quindi, in cui avevo indosso il mio primo profumo, regalatomi qualche settimana prima per il compleanno.
T'hanno regalato un profumo perché evidentemente puzzi! m'aveva detto la mamma. Grazie per la delicatezza, mamma!
In quella sfilata comunque, sapevo benissimo avrei intravisto una mia compagna di classe, una carina eh, con gli occhi blu e capelli castani. Quindi misi il profumo, mi vestii, e andai con un amico a farmi il classico giretto  per il centro a vedere il carnevale. Girai e girai, con la scusa di voler vedere tutti i carri, anche se in realtà me ne fregava n'cazzo, finché non la vidi la donzella, che gironzolava pure lei assieme a un'amica.
''Forza Cervello, siete compagni, datti da fare. Vai lì, la saluti, ci fai due chiacchiere.''
''Bacà, ma se poi mi snobba e se ne va? Se faccio la figura del palo? Io c'ho quasi mai parlato con questa!''
''Ma se l'hai pure invitata al compleanno ed è venuta, cazzo di problemi mentali hai?''
''Ho capito ma, cioè, insomma...''
''Ci siamo pure messi il profumo, senti che roba, sembriamo un ArbreMagique formato gigante e sinceramente mi da pure un po' fastidio aver sprecato mezza bomboletta e aver contribuito di certo all'allargamento del buco nell'ozono, muoviti e conquista la femmina!!!''

''Oh, guarda!'' mi fa l'amico interrompendo il mio delirio interiore. ''C'è OcchiBlu, andiamo a salutarla.'', e sto disgraziato s'incammina con nonchalance verso di lei, inconsapevole del mio disagio intellettuale.
Lo seguo, mi sento un po' in imbarazzo, le arrivo davanti e ci diciamo due scemate che non ricordo affatto. Poi lei e l'amica se ne vanno, cambiano posto.
''Visto? Non mi ha notato per niente, parlava più con l'amicovaffanculo.''
''Per questo dobbiamo riprovarci!... coff coff...''
Più avanti, minuti dopo, la rivedo, e sono altre due parole, ma niente di più. E intanto il carro mascherato spara a tutto volume ''Ooo eee oo ah ah, ting tang walla walla bing bang, ooo eee...'' e io quasi mi soffoco per l'alone di muschio bianco che mi porto appresso.
Ci avrei messo più di un anno a prendere confidenza con OcchiBlu, diventandone poi un buon amico. A ripensarci la mia imbranataggine mi fa sorridere, ma a ripensarci ancora meglio, un imbranato io lo sono tutt'ora. Se non altro, col tempo, ho imparato ad andarci piano con le bombolette di profumo!

21/02/14

The impossible: l'istante di silenzio appena prima dell'orrore.

Quando vidi il trailer al cinema ricordo che in sala piombò di colpo il silenzio. Lo stesso silenzio l'ho rivissuto assistendo a ''quella scena'', così terribile, così magnifica, così impossibile da concepire.
The Impossible, anno 2012, diretto da Juan Antonio Bayona e sceneggiato da Sergio G. Sanchez, racconta ciò che accadde il 26 dicembre 2004 in Thailandia, quando quel famoso tsunami devastò la vita di centinaia di migliaia di persone, e lo fa ispirandosi alla vera vicenda di una famiglia che l'ha provato sulla propria pelle.
Agghiacciante...

Il film si apre nel più banale e tranquillo dei modi, ovvero mostrando i protagonisti immersi nella loro quotidianità, assieme quindi alla felicità e alla quiete per la vacanza che stanno per godersi, alle loro dinamiche abituali, e ai problemi che bene o male tutti si portano dietro. Tutto questo non tanto per farci provare successivamente empatia verso di loro, ma piuttosto per evidenziare con maggior forza quanto la vita nella sua totalità sia misera e flebile di fronte a una calamità naturale di tale portata.
Quel che rimane davvero impresso di questo film è proprio l'attimo prima dell'onda, quell'istante di silenzio in cui sai bene cosa sta per accadere e osservi impotente la tragedia che ne seguirà appena dopo. Nel momento in cui si rendono conto di quell'impossibile che li sta per travolgere, è già troppo tardi, non c'è nulla che si possa fare.
Non è solo un'onda, è l'intero mare che si sposta in avanti e travolge tutto; ed è sporco, violento, inconcepibile. Si rimane lì, bocca aperta, e si assiste pensando continuamente che quel che si vede, reso tra l'altro in maniera eccellente, non è stata finzione per quelle persone. E se da un lato quindi si gode per quello spettacolo meraviglioso che il cinema riesce a fare, dall'altro ci si sente minuscoli e pure molto fortunati a partecipare a qualcosa del genere al sicuro, comodamente seduti davanti allo schermo.
La prima parte del film quindi è tutta giocata su questo. Prima lo tsunami, poi la presa di coscienza di quel che si sta vivendo. Sono scene bellissime, ricreate davvero in grande stile tanto da chiedersi come abbiamo fatto a girare una cosa simile. Scenari così immensi che sbattono in faccia con violenza quanto insignificante può essere l'uomo, con tutto quel che gli gravita attorno, quando alla natura gli gira male e si scatena.

Il post tsunami è invece presentato nella parte più corposa della pellicola, che mostra le peripezie dei protagonisti nei giorni successivi al 26 dicembre. Naomi Watts e Ewan McGregor, i due nomi grossi di The Impossible, vengono qui quasi sorpassati dal giovanissimo Tom Holland, che interpreta bene la parte del loro figlio maggiore, ragazzo diviso tra il voler occuparsi dei propri cari e il voler fare qualcosa anche per tutti gli altri disgraziati bisognosi d'aiuto. Sarà grazie a lui, soprattutto, che si avrà una panoramica della devastazione del maremoto, tanto nell'ambiente quanto nella psicologia delle persone.
Nulla è rimasto intero e salvo, dalle case alla vegetazione, fino ad arrivare alla psiche e ai corpi di chi è sopravvissuto. Ma nonostante tutto è proprio qui che una luce si intravede, ed costituita dall'umanità e dalla profonda bontà che l'essere umano riesce a dimostrare nei momenti di massimo sconforto. Il sentimento di fraternità è ciò che scalda il cuore dopo l'incubo orrendo cui si è assistito.

Tutto si chiude, ovviamente, col lieto fine, che altrimenti, così non fosse, come ci sarebbe arrivata a noi questa storia di una tragedia vissuta? Il difetto, forse, sta proprio qui. Il finale è scontato, lo sappiamo bene, e proprio per questo si poteva presentarlo in maniera più sobria e meno zuccherosa. Molti infatti sono i momenti di forte impatto emotivo rovinati da un accompagnamento musicale troppo incisivo, che vuole marcare ed enfatizzare i sentimenti di rivalsa contro l'orrore quando non ce ne sarebbe assolutamente bisogno. Una cosa fastidiosa, e non poco. E a questo si aggiungono non solo inquadrature che si soffermano troppo su certi momenti "positivi", ma anche il terribile mostro del cliché ''Ora Voglio Frustrare lo Spettatore Col Giochetto del Tutti Insieme ma Nessuno si Vede!''. 
La vera famiglia.
In che consiste? Non è il caso ve lo dica, tanto si capisce già bene dal nome stesso, o così non fosse lo riconoscerete in 0,2 secondi una volta che ce l'avrete sotto il naso. Insomma un vero peccato, anche perché sempre sul finale, ci sarà un altro momento ricollegato all'onda che sarà non solo coinvolgente a livello di significato e senso, ma anche appagante dal semplice punto di vista estetico.

Un film piacevole quindi, non adatto forse a chi prova molto disagio con storie "ansiose", ma che poteva sicuramente venir fuori meglio. Di certo ne vale la pena anche solo per la prima, terribile, mezz'ora.

19/02/14

Le Interviste Bacate #13: metiu (casalingo disperato)

Lo so, si è fatta attendere un po', ma benvenuti alla tredicesima Intervista Bacata! In nostra compagnia il caro metiu, un tipo un pochino strano. Vedrete! A voi...

Cervello:
Benvenuto caro metiu alla 13ima intervista bacata. Hai l'ansia? Palpitazioni? Un po' di febbra?

metiu:
grazie! tredicesima?! non sono superstizioso ma sto digitando sul pc col naso perchè le mani sono impegnate sotto la scrivania

Bacato:
Masturbazione? Non è l'ora dei porno! Beh ma con internet in effetti...
Cervello:
Le corna, somaro. Suvvia, parlaci di te e del tuo blog. Chi sei in questo mondo virtuale, caro casalingo? Perché questo nome?

metiu:
adoro i dissociati, caro cervello e caro bacato, perché un po' lo sono anch'io. ho scelto il nome di casalingo disperato perchè secondo un'indagine di mercato piace alle blogger

l'avatar di metiu
Bacato:
Ti confesserò una cosa: il mio pubblico è prevalentemente femminile... però con Brad dovresti andar bene.
Cervello:
Comunque sia, che ci troviamo nel tuo blog? Ricette di cucina? Tecniche di lavaggio asciugatura piatti innovative?!

metiu:
lo so, lo so, che la tua casa virtuale è ben frequentata. nel mio blog c'è (spero) soprattutto un po' di buonumore. come dice uno bravo l'allegria di questi tempi è una forma di resistenza. naturalmente sì, ci sono anche ricette su come scongelare i surgelati meglio di maledetta parodi: la rubrica si chiama "fornelli disperati"

Cervello:
Ma una maledetta parodi che ti gira per casa non ce l'hai? Una dolce metà diciamo. Ma... un momento. Quanti anni hai metiu desperate houswife?
Bacato:
Tanto mica sei donna, se pò chiede.

metiu:
giusto! ho 42 anni, vivo da solo, a maledette parodi mi difendo ma mi danno tutte come causa persa in cucina... e c'hanno ragione

Cervello:
Ammazza, da come ti si legge dimostri uno spirito molto youngwildandfree, complimenti.
Bacato:
Come dirti che a 40anni sei vecchio. Che stile il nostro Cerv...

metiu:
:) lo spirito è tutto, come diceva matusalemme. diciamo che cerco di tenermi aggiornato. comunque youngwildandfree me lo faccio scrivere come professione quando rinnovo la carta d'identità

Cervello:
Poi fotografala che mi fa piacere! Comunque sia andiamo avanti. Domanda che sorge spontanea... perché diamine non usi mai le maiuscole?! Né qui ora, né nel blog. Che diavoleria è mai questa?

metiu:
sono un sostenitore dell'uguaglianza di tutte le lettere davanti al punto. e poi è comodo, no?

bacato:
in effetti è comodo. mio sensei, lascia che mi inchini a te!
Cervello:
Si lascia trasportare così facile... parliamo di te e della tua vita. Sei una persona felice? Uno di quelli che casa disperato ma al lavoro fa scintille?

metiu:
no bac, tirati su! mi stavo per inchinare anch'io e finisce che zucchiamo. diciamo che sono un tipo contento - la felicità mi sembra una roba troppo cinematografica. faccio un lavoro che mi piace, quello sì, niente scintille ma tante parole (lavoro nella comunicazione)

Cervello:
Ohh questo mi interessa. Cosa combini di bello? Che hai studiato? Rispondi in rima o non vale.

17/02/14

Se da un lato fa schifo, dall'altro è pure peggio.

Se da un lato ho male ovunque in tutto il corpo, dall'altro posso dire di essere soddisfatto perché i risultati, in questa seconda giornata di snowboard, sono stati davvero... no un cazzo, non è cambiato quasi nulla rispetto alla prima volta! Ho male ovunque e sono andato pure abbastanza dammerda.
Sabato mattina ce ne siamo andati verso le montagne trentine a buttarci giù con la tavola. Ebbene, sorpresa sorpresa, c'erano poche piste blu (quelle più fattibili per intenderci) e per arrivarci si dovevano fare tratti di pista rossa (quelle puttane per intenderci). Vi dico soltanto che un pezzo ho dovuto farlo tutto culo a terra, non riuscendo nemmeno a risollevarmi vista la ripidità. Anzi, vi dico anche un'altra cosa: sono una pippa, quindi credeteci ma non troppo quando descrivo la difficoltà delle piste, che a me comunque parevano tutte quasi verticali. Come dite? Ci sarebbero pure le piste nere che sono sul seriamente un dito nel culo? Se ne riparla tra una ventina d'anni di pratica.

Se da un lato oggi scriverò poco, dall'altro posso dirvi che lo scriverò comodo, nel senso che sono stravaccato sulla sedia a digitare dal mio piccì. Sì, mi è ritornato il computer, alleluja! I piani per queste due settimane credo consisteranno nel sistemare tutti tutti ma proprio tutti i testi che ho scritto, finire i racconti che devo ancora pubblicare, e iniziare quel lavoro di correzione e aggiustatura, nonché cancellatura temo, di ogni singolo post pubblicato su codesto blog. Questo perché...

Ce la puoi Cerv!
Se da un lato sono un blogger anonimo, dall'altro mi sto preparando a disanonimizzare tutto. Ho ottenuto buonissimi risultati in questi quasi due anni, risultati che si notano in pubblico e interazioni, ma ora voglio provare a metterci pure la faccia e vedere se e cosa succede. Come avrete notato, cari compari blogger, qui si tende un po' troppo a scrivere per noi stessi, come dissi tempo fa in questo post. Io ho voglia di provare a scrivere anche per chi legge e basta, non per forza per altri blogger. Non voglio precludermi nulla. Non sto dicendo ovviamente che il mio pubblico attuale sia composto da soli scrittori e scribacchini (come me), ma che la maggior parte di esso però lo è. And so? State attenti, perché se è vero che voglio mostarmi è anche vero che voglio farlo in un certo modo. Un modo stupido, chiaro.

Se da un lato la tredicesima Intervista Bacata sarebbe dovuta uscire venerdì prima e oggi poi, dall'altro vi dico che uscirà mercoledì, perché ci sto mettendo un pochino a stenderla in maniera giusta. Sapete, ci sono sempre casini con i caporiga, l'allineamento e tutta un'altra serie di cose noiosissime di cui non vi parlerò. Quindi abbiate pazienza che arriverà. Soprattutto tu, amico/a intervistato, che qui sto trascinando le cose per le lunghe ed è solo colpa mia. Ma insomma, sono fatto così, un po' coglione e un po'... coglione uguale.

Se da un lato questo post orrendo sta per finire, dall'altro vi anticipo ci sarà un guest post a breve. Comparirò da qualche altra parte tra qualche altro giorno, ma non vi dico nulla gnè gnè.
Vi saluto.
Non odiatemi se scrivo porcate per favore.  Perché se da un lato volevo offrirvi qualcosa di intellettualmente gratificante, dall'altro la mia pigrizia ha avuto il sopravvento, ma perlomeno col titolo v'avevo avvertito del pericolo.

14/02/14

San Valentino: omosessuali termici.

Oggi è S. Valentino e io mi sono accorto di non aver scritto un post a tema. Sarebbe stato bello parlarvi di questa tradizione (da molti ritenuta figlia del consumismo spicciolo, del vil denaro e dei cazzi e mazzi vari) con discorsi brillanti e umoristici, nonché ricchi di sagacia. Purtroppo per voi però, non avevo abbastanza fantasia e voglia di scriverlo. Quindi che fare?
Arrivano in soccorso i... Tadàaan: cazzi miei!, che in un modo o nell'altro, volendo proprio fare una forzatura, rientrano nel campo del romanticismo e dei momenti emozione pura che sono tipici della giornata sanvalentiniana. Si insomma, parliamo di coppiette, di intimità e di terme.

Era domenica mattina ed ero parecchio annoiato, quindi ho pensato: Sai che c'è? C'è che io non c'ho cazzi di stare a casa a studiare e quindi approfitto dei miei che ci vanno e mi faccio un pomeriggio alle terme.
Seguiamo la fila di auto dei nostri ( + amici) per l'autostrada; siamo io, l'amico D che guida, mia zia e la cuginetta, e arriviamo alle terme verso le 4 di pomeriggio. 
"La cosa più bella è quando entri in acqua. Vedrai, è così calda che uaaaaaahhh ti sembrerà ti perdere le forze all'istante!" dico a D che è termicamente vergine. E quindi il tempo di entrare, pagare e cambiarci, e via, siamo dentro, e mi accorgo d'aver detto la cazzata. Altro che acqua calda, la cosa più bella sono i culi delle regazze in costume! So che può sembrare una cosa volgare da dire ma ehi, è S. Valentino da poche ore e sono già in astinenza da baci perugina (i cioccolatini preferiti anche da Dio) che quest'anno non me li regala nessuno, lasciatemi porcheggiare col pensiero.

Insomma siamo giovani, siamo single, siamo in pieno inverno e noi non si vede un pezzo di figa al vento manco a pagarlo, vedi tu se non ci sentiamo ingrifati come grifoni in calore? (qui , se interessati, trovate info sull'accoppiamento dei grifoni, perché cervellobacato è anche cuLtura). Entriamo in acqua e sì, si sta da papa, e ci sono le lucette, le grotte finte con le vasche particolari, le piscine all'aperto, il bar dentro la piscina e pure una barista niente male che "Oh, dopo spritzetto e ci si va a provare, ok?". Ma prima ci aspetta il freddo cane dell'aria invernale, il cielo che tende al buio, il fumo che si alza dall'acqua bollente... ahh adesso si che si gode, benvenuti nella valle incantata!
Mi guardo bene intorno, si guarda pure lui intorno, tra un culo, qualche gamba snella e due tettazze, e ci si accorge di un piccolo particolare: questo posto è pieno di coppiette, coppiette ovunque, coppiette pomiciatrici in ogni angolo, coppiette come fossero antani! Cos'è, staranno mica copulando in acqua quelli, no?
Intimoriti dal tripudio di spermatici girini che le acque nelle vicinanze di quel brulicare di giovani amanti potrebbero contenere, ci spostiamo verso altre zone meno popolate.
"Uh, non c'è nessuno in questa parte delle terme, buttiamoci in acqua. Guarda, pure il mio mini-me con gli amici l'ha fatto. Senti come urlano di gioia?Buttiamoci, daiii...".
Lui, probabile coraggioso discendente di una stirpe vichinga, entra prima di me e muto, io invece urlo come una tronista gallina di uomini e donne impalata da un dildo gigante (nel coolo): l'unghia dell'alluce del piede destro percepisce che quell'acqua è ghiacciata. 
"Ma qui almeno non brulica di sperma!" dice il mio subconscio, vedendo il coglionazzo del mio amico sguazzare felice perché inebetito duro da un principio di assideramento.
"Meglio una malattia veneria che la morte!" gli rispondo, e me ne torno tra le coppiette.

Dieci minuti di pausa da asciutto giusto per non cucinarmi le palle, dato che i cartelli consigliano 20 minuti massimi a bagnomaria altrimenti defungi (i miei jambawamba vi erano in brodo già da un'ora e mezza) e poi si torna in acqua. Io e D si opta per piscina sensoriale: luci soffuse, profumo nel'aere, silenzio, atmosfera; i nostri sguardi s'incrociano... ora si che mi sento ghei! Ce ne infischiamo dell'ambientazione soft porno e chiacchieriamo parlando di gnocca e scopate, facciamo liste e classifiche, come i veri uomini, ci manca solo un kilolitro di birra a conciliare i rutti, ma poi arriva il bagnino e ci fa "Astronzi qua si deve fare silenzio, vasca sensoriale, ci sono coppiette che vorrebbero riprodursi in pace, vedete?". Al che nulla da dire, ci leviamo dal trombatoio e affoghiamo i nostri dispiaceri nell'alcool.
L'alcool, il migliore amico dell'uomo single. Ci dirigiamo al bancone nella piscina, rammentando la nostra indole da conquistadores sognando il predominio della nazione spagnola, e con orrore notiamo l'assenza della cameriera di prima. Al suo posto, cazzo, c'è un uomo, cazzo! Ancora più sconsolati ci si ordina un Hugo per me (omosessualità mode on) e uno spritz per lui. Ci arriva uno spritz gigante con due cannucce. Io e D ci guardiamo.
"Si ma adesso ti fa anche il tuo." mi dice. "Mmm, forse non ti ha sentito.".
"Secondo me non ha sentito, sì. Scusa, anche uno Hugo grazie.".
Il barista risponde che non aveva sentito, me lo fa, e mette una sola cannuccia nel bicchiere. Guardando bene, tutti i bicchieri hanno una sola cannuncia, tranne quelli per coppiette, che appunto hanno più roba da bere, più romanticismo e soprattutto più cannucce!
"Mi sa che questo spritz era per due, guarda quanto ce n'è..."dice D rendendosi conto del misunderstending.
"Mi sa che c'ha scambiato per persone gaie." gli faccio osservando le coppiette al bancone.

"Eccellente! Meno male si voleva cuccare oggi, eh?".
Scoliamo tutto e ci ributtiamo in acqua allegri e felici, consci del fatto che amen, pure noi, ma come cazzo se fà a pensare di cuccare alle terme?


Fuori è ormai calata la notte, l'atmosfera si fa bollente, i colori fluo invadono le vasche di strani riflessi. Silenzio, rumore ovattato soltanto di bolle. Tutti limonano duro durissimo.
"Oh, mi sa che qui è meglio venirci con delle tipe la prossima volta.".
"Eh... dici?",
"Ok, ci facciamo le foto stupide dato che abbiamo ancora un po' di tempo prima di andar via?".
"Ok!".
E mentre le terme ospitano il misterioso rito dell'ammore e dell'accoppiamento, due deficienti, con lo sguardo rivolto alla luna, si fotografano attaccati ai bocchettoni dell'acqua calda facendo finta di pisciare in piscina. Tutto assai magico e romantico.
A pensarci, e a pensare a voi altri che oggi siete un po' più grifoni che piccioncini, mi viene da dirvi...

Beh, buon San Valentino, stronzi!

12/02/14

Me, due volte.

Oggi un racconto breve che ha bisogno di una piccola introduzione, ma solo per giocare. Quella che segue è, in un certo senso, una fanfiction. Non è completamente definibile tale perché per scriverla mi sono soltanto ispirato ad un film, o meglio a un aspetto di esso, e voi ora potete provare a indovinare quale ne sia il titolo. Mamma mia, giochi davvero divertentissimi, eh Cerv?
Beh, prima leggete, magari senza pensarci troppo su, poi si vi va, giocate ;)

Cammino, attreverso il corridoio. Alla sua fine, sulla destra, una sedia, e di fronte a quella, una vetrata.
Lo vedo arrivare con calma. Mi squadra. Lo guardo anch'io, stupefatto, come fosse la prima volta. Si siede di fronte a me, dall'altro lato, al sicuro.

Ciao.
Sei tornato.
Sì.
Mmm...
Qualcosa non va?
No. Non ne sono sicuro.
Sì o no. È semplice.
No, non è semplice.
Oh, io dico di sì. Forza prova a pensarci, guardati bene. So esattamente qual è la domanda che ti poni: sono io quello che la mattina vedo allo specchio?
Bene, perspicace. E ti rispondi pure?
Certo, nello stesso tuo modo: Sì, sono io.
Molto interessante. Hai altro da dirmi o vuoi giocare allo psicologo con me?
Perché proprio quello? Perché così? Sono sicuro ti chiedi anche questo.
Mi ci sto avvicinando, continua.
Ti ci  stai avvicinando? Cos'è, ora inverti le parti e sei tu a fare il dottore con me?
Brutto stronzo io mi ci sono ritrovato così, non l'ho deciso. Stessa testa, stesso corpo, stessi pensieri e istruzione, ma io non sono così.
È questo che ti turba?
Non cercare di psicanalizzarmi, pezzo di merda! Sei stato tu a farmi questo.
Giusto, e se la vuoi mettere in questo modo, potrei essere definibile come tuo padre, il che è curioso, non trovi? Tuo padre, nonché il mio, sappiamo bene chi è.
No, il tuo, non il mio. Io...
Tu ti ricordi di loro, non è vero?
Vorrei chiudere qui il discorso. Vattene.
Rispondimi.
...
Avanti, ho detto rispondimi.
Io ricordo, tutto. Io... c'ero, li ho visti, li ho toccati, ho sentito le loro voci, i loro abbracci, il loro amore, il loro dolore. E invece è tutto finto, falso... io non sono questo, io non sono te, io non sono te!
Nessuno ti capisce meglio di me.
No, tu non mi capisci, non puoi.
Io sono te, siamo la stessa persona.
Io sono... un'idea, una bugia, niente di più. Io sono me stesso da quando ti ho incontrato, da quando ho pensato che io, come persona, esisto davvero. Tu non sai com'è stare qui dentro, rinchiuso come un animale in gabbia, a fissare quel tuo ghigno del cazzo.
Però ti capisco... perché io sono...
Tu non sei me!
No, non lo sono, è vero. Io ero, intendevo dire, ero te.
Non sono altro che un bambino troppo cresciuto, uno scherzo della natura, un capriccio: un tuo capriccio.
Ma tu mi salverai la vita.
Io morirò.
Tu non morirai. Sei me.
Sì, certo, fino a due giorni fa, poi ti ho visto e ho capito. Bella sorpresa del cazzo. È per questo che sei venuto a farmi i tuoi giochetti mentali? Che diavolo credi, che non li conosca dopo anni di lavoro e ricerca? Mi prendi per il culo forse?
Non sentirai la differenza.
Perché sarò morto schifoso bastardo! Tu mi vuoi uccidere, tu sei una merda, tu sei un egoista del cazzo...
Ti prego... calmati. Non posso vederti così. Non posso vedermi, anzi.
Non voglio morire.
Vivrai in me, sarai, come è sempre stato, me.
Tu lo faresti? Moriresti per me, al posto mio?
Io...
Certo, non lo faresti, chiaro. Due giorni diversi,  per quanto siano reali e unici, non cambiano la persona schifosa quale siamo.
Mi dispiace.
Vaffanculo!
È strano... vedersi.
È strano dover sopportare questo. Vorrei poter essere libero, e ricordare qualcosa di solo mio, vivere davvero per me. Vorrei anche che te ne andassi, oppure che venissi qui, al posto mio, a crepare come un cane. Ti piace l'idea? Che ne dici?
Devo andare.
Di già? La situazione deve averti messo davvero a disagio per far si che trascinassi nuovamente il culo fin qui, tanto per fare due chiacchiere ed elargire dello squallido moralismo da quattro soldi.
È... stato bello conoscerti.
Sì, bene. Non posso dire lo stesso.
Lo capisco.
Fottiti, addio.
...un arrivederci?
Fanculo.

Vado via, non reggo un secondo di più. Mi sento rotto dentro, distrutto.
Se ne va e prendo a pugni il vetro, la mia mano destra cede prima di lui. Mi ci abbandono, esausto, sento la testa pesante. Un arrivederci mi chiede... un arrivederci. Beh, lo spero davvero. Davvero...

10/02/14

TrailerZ #2

Ci siamo! Secondo appuntamento di TrailerZ e ho ben deciso come dovrà essere struturatta questa rubrica superfighissima. Ci saranno trailers, ovviamente, e qualche news pescata tra le più interessanti. Le più interessanti per me, chiaro. E quindi pronti via? Si parte!

Her

Questo, tra tutti, è uno dei prossimi film che voglio andare a vedere. Scritto e diretto da Spike Jonze ci porta tra qualche anno nel futuro, presumo, e ci mostra una possibile piega del nostro lato social. Un tema che mi incuriosisce parecchio.

Winter's Tale

Praticamente una storia d'amore ma suppongo con un pizzico di fantasy, o fantascienza, o insomma quel tocco di "fuori dall'ordinario" che fortunatamente, dal trailer, non si riesce bene a intendere. Meglio così, odio i trailer spoileroni. Altro punto a favore? Colonne sonore di Hans Zimmer.

Saving mr. Banks

E qui ragazzi miei... Tom Hanks che è un Walt Disney che tenta di portare al cinematografò la storia di Mary Poppins, un procedimento, a quanto pare, non semplicissimo. E poi tutto ciò che sta dietro a questa storia. Non so perché,  ma mi ha messo i brividi dall'eccitazione. Non vedo l'ora.

A million ways to die in the West

Scritto, diretto, interpretato da Seth McFarlane, creatore di Griffin, AmericanDad e Cleveland Show... altro da aggiungere? Non credo proprio!


The amazing spiderman- il potere di Electro

Il primo trailer non mi aveva troppo entusiasmato, troppi nemici, questo invece ha corretto un po' il tiro. Il titolo parla di Electro e qui, giustamente, si da spazio a Electro. Nulla di incredibile eh, se non fosse per quella colonna sonora in sottofondo che... Hans Zimmer, anche qui! Eheheh!


Newsaccazzo!
Concludiamo infine con qualche news in ordine sparso (perché l'ordine sparso non è chiamato semplicemente disordine?)

Il nuovo Lex Luthor è l'Eisenberg sbagliato, non quindi il nostro amato Walter White di Breaking Bad, ma il giovane Jesse Eisenberg di The Social Network, Now you see me e il mitico Benvenuti a Zombiland. Bravo attore, penso, probabilmente scelto perché se Ben Affleck come Batman lo si vede malissimo dovevano dare il colpo di grazia scegliendo un Lex di uguale bruttezza. Parlo di facce eh (non si possono vedè), poi sugli attori nulla da dire.
Matt Damon inoltre dice di aver avuto la fortuna di vedere (pure lui) il nuovo costume di Batman e di trovarlo molto figo. Pure la sotria del film lo sarebbe.
Non oso pensarti
pelato...

Hunger Games: il canto della rivolta dovrà rimaneggiare alcune scene per compensare la scomparsa dell'attore Philip Seymour Hoffman. Dicono tutto sia sotto controllo, e riusciranno con qualche inquadratura furba a gestire le scene che lo coinvolgono, ad esempio concentrandosi sui suoi interlocutori più che su di lui. L'ultima importante scena che lo avrà protagonista invece, lo vedrà completamente ricostruito in computer grafica, che col passare degli anni, visti i passi da gigante compiuti, se lo può permettere.

Fantastici 4: Michael B. Jordan unico confermato nel cast, al momento, nel reboot Fox/Marvel. Sarà la Torcia umana (carbonizzata gneheheh). Voci dal The Hollywood Reporter dicono la Fox intenzionata a valutare l'idea di cambiar sesso al Dottor Destino, sempre villain prescelto per il film. Altre voci  (John Schnepp di AMC) dicono invece potrebbe essere Annihilus il cattivo di turno.

Le Ninja Turtles di Michael Bay hanno un aspetto e le possiamo vedere da questi giocattoli. Non sembrano malaccio ma... boh, non mi aspetto nulla da questo film.

Ant-Man: Evangeline Lilly (aka la nostra adorata Lady Liberty e se non sapete di cosa parlo leggetevi 2 minuti a mezzanotte brutte bestie che non siete altro) è in lizza per la parte della protagonista femminile. I maschietti urlano di gioia! Trombe e cori da stadio si levano nel cielo limpido.

Sherlock Holmes 3: nonostante siano passati due anni dall'uscita di 'Gioco di ombre', il terzo film è ancora molto indietro nella sua realizzazione. Una prima bozza di sceneggiatura è già stata realizzata ma organizzare gli impegni di tutti i coinvolti, star come Robert Downey Jr. in primis, è complicato. Più chiarezza quando ci sarà una storia da cui partire a livello delle due precedenti.

Il Super Bowl 2014 ha fatto uscire un mucchione di nuovi spot. Qui li trovate tutti.

Bene! Con questo, il secondo episodio di TrailerZ si chiude qui. Spero vi possa piacere e nel caso, mi raccomando, non esitate a condividere (come con tutti gli altri post ovviamente). Io mi ci diverto insomma!

Trovate comunque tutti gli aggiornamenti di TrailerZ sia nel riquadro qui sulla destra, tra l'indice degli argomenti, sia in alto, nella sezione cinema. Voi state tonnati e alla prossima!


07/02/14

Autoregali di compleanno, cadute di culo in gran stile, e the Xx che non è roba porno.

È un po' che non parlo di cavoli miei, forse questo influsso cinematografoso sul blog mi sta prendendo un po' troppo bene, e pure a voi devo dire, che di commenti sotto alle recensioni, beh... tira più una recensione di film che un pelo di figa, mi verrebbe da dire, motivo per cui c'ho ficcato la donnina ignuda. Per testare, per la scienza. Comunque, via di cazzi miei.
Dottor Ci. ha detto mi regala un camion
di Katy Perry. Lo aspetto :P

Questo week end sono andato in montagna a sciare o snowboardare per la prima volta in assoluto nella mia vita. Che mezza sega. Com'è possibile io abbia bobbato fino a oggi?! Beh, dopo aver fatto un breve sondaggio a conoscenti e amici bloggosi chiedendo se era meglio iniziare con sci o snow, sondaggio a cui la maggioranza ha risposto "sci", io ho scelto di fare snow! Ebbene... ho ancora male alle braccia! Non che sia andata male eh, una pistarella come si deve (ok era una blu) l'ho pure fatta, prendendo quindi anche la seggiovia per la prima volta in vita (figata). Ee sì, mi gaso con poco io. Il fatto è che cadevo un po' troppo spesso, giustamente, e il giorno seguente il dolore si è fatto sentire. Però figo, Dio, quanto ero figo...

Altra bellissima notizia arriva dal 4 febbraio, che sapete, il me quello vero ha compiuto ventiehmehm anni, e quindi gioia e ammore per tutti. Di questo compleanno, che in realtà non è stato nulla di che, perché non ho fatto praticamente n'cazzo, la cosa migliore è stata l'autoregalo che mi son fatto.
Praticamente il mio buon vicino di casa Riccardo Sartori de Il venditore di pensieri usati, mi ha avvertito che i racconti per l'antologia concorso 365 racconti sotto l'ombrellone, in uscita tra qualche mese in libreria (giugno in teoria), non erano ancora stati selezionati tutti. Quindi ne ho scritto uno mio e ho partecipato. No, non come CervelloBacato, ma col mio vero nome, così per provare. E il risultato è? Preso! Un mio racconto verrà stampato perdavveramente, e col mio vero vero nome. Forse non è gran cosa, forse sì, sta di fatto che per me è una piccola grande soddisfazione. Bel regalo di compleanno! Se volete tentare anche voi qualche posto dovrebbe essere rimasto libero.

Ultime parole le spendo infine per la musica. Non ho ancora ben capito come realizzare la rubrica sulla musica, che MusicalMente non conta, ma sento il bisogno di segnalarvi un gruppetto davvero davvero niente male. Si chiamano The XX, sono giovani, sono bravi, e sono etichettati come indie rock/ indie pop/ post-rock/ indietronica. Boh! Un frullato di generi, giusto per essere sicuri di imbroccarne almeno uno. Insomma questi creano atmosfere molto tranquille, sono composti da due voci davvero niente male e mi piacciono da pazzi. Due album meravigliosi. Se vi va quindi, spotifyzzateli, e intanto io vi lascio con una loro canzoncina. Come come? Non avete ancora spotify? Che uomini di NearDental che siete...

Con questo è tutto. Saluti e baci, CervelloBacato!
P.s Moz mi ha dato la reale conferma del ritorno del Winner Taco. Cioè... parliamone!!!

05/02/14

The wolf of Wall Street: ricco è meglio, dannatemente meglio!

"Lasciate che vi dica una cosa. Non c'è nobiltà nella povertà. Sono stato un uomo povero, e sono stato un uomo ricco. E scelgo di essere ricco tutta la vita, dannazione!"

Jordan Belfort è un uomo totalmente dipendente dal denaro. Molto prima di rendersene davvero conto, poco più che ventenne, tenta la carriera da brooker, e con le dritte del suo capo, che vede in lui un talento, riesce a raggiungere il suo obiettivo il 19 ottobre 1987: il lunedì nero di Wall Street. Diviene brooker ma perde tutto... tempismo impeccabile sua maestà (cit.)!
Decide quindi di mettersi in proprio istruendo un gruppetto di amici già affini al mestiere della compravendita, ovvero hanno tutti il loro giro d'affari nella microcriminalità, e di iniziare la sua scalata al successo, truffando ovviamente i clienti (perché i soldi fruttano meglio nelle sue tasche che in quelle della gente stolta) piazzando azioni spazzatura e incassando commissioni da capogiro. Da semplice studio a società di brokeraggio il passo non è nemmeno troppo lungo e nasce così la "rispettabile" Stratton Oakmond.

Il funionamento del mercato azionario, si sa, non è roba semplice da capire. E lo spirito del film difatti non vuole tanto farci addentrare in ciò che Jordan fa praticamente per diventare ricco sfondato, ma intende piuttosto mostrarci com'è essere "lupi" di Wall Street, anche se questo, nel suo caso e forse non solo, presuppone il vasto impiego di truffe, frodi e un'altra serie di "piccolissimi" reati che insomma dai, chiudiamoci un occhio e chissenefrega. Non è un caso quindi che il nostro protagonista, nel bel mezzo di una delucidazione su come facesse a nuotare in quel mare di denaro, ferma il discorso e dice al pubblico in sala "Lo so, lo so che non state capendo nulla di quello che sto dicendo. Il punto è: tutto questo è legale? Asolutamente no: stiamo facendo più soldi di quanti ne potremmo spendere.".
È dunque con questo presupposto che Belfort ci trascina nei suoi anni di massimo sballo, e lo fa, come visto prima, infrangendo più volte la quarta parete e parlando direttamente con noi spettatori. The Wolf of Wall Street narra perciò degli eccessi suoi e della sua combriccola, e sbatte in faccia a tutti un mondo anormale, fuori dagli schemi, fatto di droga, alcool, donne e denaro, il fattore comune che racchiude il tutto.

DiCaprio qui fa un lavoro eccellente nel mostrarci questo badboy insolente e determinato, ma generoso con chi gli sta a cuore, e il magnetismo del suo marciume è reso ancora più affascinante dall'ilarità con cui sono presentate anche le situazioni più squallide. Si ride, con amarezza certo, ma si ride fortissimo. Una satira così potente che spesso ci si dimentica appunto della gravità di quel che succede, delle carriolate di merda che colpiscono le vittime di quel sistema che Jordan sfrutta e piega, in barba alle regole. È proprio con la satira pungente e i personaggi sopra le righe, così come con la narrazione frizzantina, che Scorsese conduce tre ore di film che sembrano volare via. Il ritmo è incalzante, le battute spietate, i dialoghi taglienti, spudorati e diretti. Si parla di sesso, ce n'è tantissimo, si parla di dipendenze, di amore, di passioni, di amicizia, di malattia. Oltre a Jordan anche i suoi compagni sono dei malati di vita oltre i limiti del buon senso. 
Donnie Azoff ad esempio, è il paffutello vice di Jordan, ed è una calamità naturale. Tanto prezioso nel lavoro quanto nel divertimento, procurerà occasioni d'oro e capitomboli in grandissimo stile su cui farci sbellicare e riflettere su. E sarà proprio con lui che si svilupperà una delle scene più forti della pellicola, che mostrano tutta l'ambiguità del fascino per il marcio. I due compari, strafatti, rischieranno la pelle, mostrandoci quanto sia letale il loro comportamento e quanto sia moralmente inaccettabile, perché dannoso e distruttivo sotto qualsiasi punto di vista. Tale scena però, vi farà piegare in due dal ridere. Roba potentissima, così ben fatta da tirare un coppino fortissimo alle scene di sballo  più irriverenti a cui ci avevano abituato film come Trainspotting o Paura e delirio a Las Vegas.

Un film che racconta quindi una vita di eccessi e di successi, vita che come prevedibile però, attira non poche attenzioni a chi deve garantire la sicurezza della marea di disgraziati che vengono truffati, o meglio ancora, del buco immane di soldi che spariscono nei loschi giochi di un personaggio come Jordan Belfort. Le conseguenze, come immaginerete, porteranno al confronto con l'autorità, ma lo faranno anche qui inserendo una riflessione e una critica che lasciano piuttosto amareggiati, il tutto in maniera sottile e ben studiata. Per concludere, insomma...
Ironia pungente, personaggi magnetici (anche dal punto di vista sessuale, come la moglie di Jordan e come tutto il trilione di fighe astronomiche che sfilano nude in ogni dove), situazioni esilaranti ed emotivamente coinvolgenti, e un ritmo serratissimo: questo è The wolf of Wall Street, e tanto per farlo noto, è anche in questo caso tutto tratto da una storia vera. Il nostro caro Jordan Belfort, colui che saprebbe vendervi pure vostra madre, è quel tizio lì. 
Che altro dirvi quindi? Filate al cinema!

03/02/14

Illusion d'Ombre, l'ebook gratuito.

Buongiorno ragazzi cari. Oggi arriva gratis per voi un ebook piuttosto particolare. Intitolato Illusion d'Ombre, il libro è scritto non da uno ma ben 10 autori diversi tra cui, ovviamente, me.
Il progetto è nato dall'idea di Maria di Biase nel giugno 2013 e oggi, dopo 8 mesi circa, vede la sua conclusione e l'arrivo sul web. Praticamente si tratta di un progetto di scrittura collettiva.
Ma come funziona la scrittura collettiva?

Nel nostro caso Maria, oltre ad aver gestito 10 scalmanati, ha fornito l'incipit, molto breve ed essenziale, su cui noi, uno per volta con un capitolo a testa, avremmo dovuto costruire tutto il resto. È stata un'avventura lunga e non semplicissima, ma qualcosa ne è uscito. Sul blog di Maria comunque trovate segnalato l'articolo che racconta i retroscena di questo progetto.
Ma bando alle ciance, è ora di lasciarvi alla lettura. Qui trovate l'ebook in formato epub, mentre qui lo potete trovare nel formato mobi.
Vi lascio ora con l'incipit, giusto per incuriosirvi, e vi invito a farmi sapere che ne pensate. Colgo l'occasione infine per ringraziare l'ideatrice del progetto e per costringervi (liberamente) ad andarla a trovare sul suo blog.
Baci e saluti, CervelloBacato.

"Ad uno spettatore casuale Edgewood Road non sarebbe apparsa diversa da una qualsiasi altra strada della città di Middlesbrough; una via come un'altra tesa ad imbrunire alla presenza di un tenue residuo lunare.  
Le abitazioni, basse e allineate, conferivano al paesaggio un aspetto ordinato e impersonale, irreale quasi, se non fosse stato per un paio di cartelli stradali, testimoni inconsapevoli di una civiltà a riposo.  
La luce di un lampione, l'unico che avesse mai funzionato, smorzava l'oscurità che inghiottiva i profili degli ultimi passanti ancora in circolazione. Ma, seppur presi dall'urgenza di tornare a casa prima che la notte li sorprendesse, gli abitanti di Edgewood Road non mancavano di rivolgere almeno per un istante lo sguardo in direzione del vecchio edificio all'angolo della strada. Sapevano, prima ancora di voltarsi, che lui sarebbe stato lì: un uomo, sempre lo stesso. Inizialmente mossi a curiosità, avevano smesso da tempo di interrogarsi sul motivo di quel bizzarro comportamento; lo rispettavano, rassicurati dalla sua presenza così discreta.  
Nessuno conosceva la sua storia, ammesso che ne avesse una.  
Seduto di fronte alla struttura, antica sede di un celebre teatro, l'uomo fissava l'ampio portone d'ingresso. Illusion d'ombre, recitava l'insegna fatiscente.  
Lui era là, ogni notte.  "