31/01/14

Burn baby burn, che tanto sei già morto!

Gennaio 2002, o comunque uno dei primi mesi dell'anno, inverno. Un CervelloBacato al primo anno di scuola media si prepara ad affrontare una dura battaglia di scazzottate col suo mini-lui di qualche anno più piccolo, ovvero primo anno di elementari. La camera dei loro genitori è buia, sono le 8.30 di sera, la luce della tv per un attimo sparisce... botte!!!

Uaaaatatatatatatatà, uachoaaa!
Noo maledetto muoriiii!
Beccati sto cazzotto, ora ti distruggo verme!
Tu non puoi farmi nulla, shuoaaa, shuoaaa, io sono Rey e ti affetto come un salame!
No, io sono Ken il guerriero, ora ti faccio esplodere la testa!
Ma chi ti credi di essere, tu non puoi nulla..
Forse non hai capito, tu sei già morto!
Strappava la maglia ogni puntata,
in quella dopo era in perfetto stato.

I due fratelli combattono saltando sul lettone, indemoniati, le mosse di Ken il guerriero ancora impresse nelle loro menti infantili (la mia non è poi tanto cambiata). Nel mentre che ci si ammazza il canale 7 gold, che ha finito di trasmettere l'anime, spara a ruota le 100 hits forever nella storica pubblicità coi tizi nel deserto che si ascoltano le musicassette contenenti appunto le 100 hits forever.
Burn baby burn, disco infernooo, burn baby burn... canta una di quelle 100 hit, e Cervello tira un pugnazzo un po' troppo forte al mini-lui che inevitabilmente inizia a frignare. E quando mai? Madre arriva in camera, infuriata "Questo cartone non lo vedete più, è troppo violento, non è per bambini, è tutto sbagliato, e non è possibile facciano questecoseequestoequello...".
I due fratelli sconsolati abbandonano la stanza spegnendo la tv. Ma si lanciano uno sguardo d'intesa, uscendo... 

Domani sera, stesso posto, stessa ora. Rinvicita! 

E così, la sera dopo, e tutte le altre, col sottofondo delle 100 hits forever, la guerra ricominciava e madre ci risgridava.

29/01/14

TrailerZ: vi va se facciamo le presentazioni?

Tempo fa vi dissi avrei riempito questo posto con più cinema e addirittura più musica. Ebbene il più cinema lo state vedendo, credo, anche con la nuova sezione bloggeresca, mentre il più musica tra un pochino arriverà, promesso. Che vi voglio dire però oggi?
Vi voglio dire che arriva una nuova rubrica, sì un'altra avete capito bene, che andrà sempre a bazzicare dalle parti del primo dei due "più" che ho intenzione di sfruttare, ovvero il cinema, e che presenterà un aspetto di questo mondo che mi piace un sacchissimo: i trailer! Minuscoli spot questi, che da semplici "locandine audiovisive" con (fastidiosa) voce narrante che spiattellava ciò che si sarebbe andato a vedere, sono mutati in elaborati mini film con tanto di colonna sonora, pronta ad evidenziare i momenti salienti della pellicola. Praticamente la perfetta punta d'attacco con cui perforare il muro di apatia dietro cui sonnecchia l'attenzione dello spettatore sovrappeso. Sovrappeso, diciamolo, perché ingozzato da un'esposizione sempre più invadente e ridondante di immagini e video promozionali, che con l'avvento dell'era internet e dei tanto amati social sono diventati virali: si diffondono come una fottuta malattia! 

Insomma, posso io non contribuire, da bravo invasato del web quale sono, alla proliferazione di questi germi multimediali? Ovviamente no, e quindi preparatevi. Ogni qualvolta troverò un trailer interessante che mi rimbambirà e mi farà venire una voglia pazza di volare in sala io ve lo segnalerò, giusto per vedere se anche voi come me siete menti deboli e organismi facilmente attaccabili dall'epidemia virale che questi si trascinano dietro. E dopo tutto il palloso discorso, infine, posso forse salutarvi così senza darvi un esempio lampante di trailer magnetico? 
Ovviamente no, di nuovo. Perciò inauguriamo la rubrica TrailerZ con una strega dannatamente sexy. Ecco a voi Maleficent!
La voce malinconica e un pelo sinistra di  Lagna Lana del Rey è la cornice perfetta per quel sorriso Angiolinegiolinesco che t'ammazza al primo sguardo. Dopo Ravenna, la sexy strega di Biancaneve e il cacciatoreThorfigliodiOdino, è la volta di un'altra villain coi controcazzi per cui fare il tifo e sbavare. Ti aspetto mia bella strega!

Per questo primo appuntamento è tutto, noi ci si vede venerdì con un nuovo post ricordo di MusicalMente. Ciauuu!

27/01/14

Pain & Gain: chi crede nel fitness e nel trash anni '90.

Anni 90, colori sgargiantissimi, muscoli pompatissimi e cervelli pieni di cazzate e motivazioni assurde: mi chiamo Daniel Lugo e credo nel fitness. Benvenuti alla sagra della superficialità!
Pain &Gain, 2013, diretto da quel botti e botte di Michael Bay, è sorprendente, perché frizzante e ironico come mai ti aspetteresti. Praticamente il film è la parodia di se stesso, e sapere che la storia presentata viene da fatti realmente accaduti rende questo delirio di cagate assolutamente godibile. 
Siamo vincenti!

Abbiamo un protagonista ambizioso, il sopracitato Daniel Lugo, che è stufo di essere un uomo mediocre, stufo di vivere una vita che non è come quella dei film. Lui vuole essere un vincente, vuole arrivarci là in cima, e quindi, dopo un corso di auto motivazione tenuto da un cacasoldi che gli sventola in faccia la vera bellavita, Lugo si convince e parte a seguire il suo obiettivo, costi quel che costi. Assieme ai suoi due compagni, un The Rock più grosso che mai, ex cocainomane salvato da Cristo, e ad Adrian, tipetto dalla personalità più schiva ma determinato a prendersi un pezzo di torta perché infondo se lo merita, il nostro beniamino inizierà a progettare un perfetto rapimento con estorsione degno dei più idioti film cinematografici. Esatto, loro si ispirano ai film, e armati di pesi, bibitoni energetici e trovate ignorantissime riusciranno a combinare un bel casino. Infondo, si dicono, sono bellissimi, pompatissimi, perfetti, perché non meritano quindi di vivere nell'olimpo della società? Perché non hanno il denaro, ecco cosa.

Il trailer, confesso, mi aveva fatto pensare "Ma che è stammerda?", assieme pure al regista, che insomma, è tutto esplosioni e Transformers. Mi aspettavo quindi un film di pura azione, scemo, perfetto per chi si diverte con quattro botti e scazzottate e parolacce. E invece no! Salta fuori una tragicommedia assurda, mai noiosa, impossibile da credere. È la festa dell'idiozia e del self made man-ismo spicciolo e improvvisato.
Tutto muscoli e gran poco cervello.
Roba pazzesca pensando che, come dicevo, sono fatti veri.
Gli anni '90 arrivano qui in tutto il loro splendore trash e ti portano a confrontarti con un gruppo di squilibrati che "crede nel fitness", che si veste di culo in perfetta coerenza col crollo del buon gusto di quel decennio buio, e che aspira a cogliere il meglio. Una vita impossibile, un piano altrettanto impossibile, ideato con una superficialità e un'incompetenza tali da risultare difficili da credere anche per chi inizia a indagare su quel che succede. E se tutto parte sì con convinzione ma con un certo distacco mentale da ciò che si ha intenzione di fare, poi travolge spettatore e attore con la brutalità delle azioni compiute. I nostri personaggi iniziano ad accorgersi della violenza che commettono e se ne stupiscono, ne hanno quasi paura, non sono in uno dei loro film. 

I tre protagonisti funzionano, sia Daniel Lugo, determinato e ottuso tanto da pianificare le peggio cose senza rendersi conto di quanto sia marcio dentro, sia il più mingherlino Adrian, incastrato da un abuso di steroidi che gli ha procurato un fisichetto niente male assieme a un impotenza niente male, quest'ultima da rimediare a tutti i costi (coi soldi, of cuorse).
Cito per ultimo Dwayne Johnson, ovvero The Rock, ovvero Paul, perché da un tipo del genere mai ti aspetteresti qualcosa di buono che non sia scazzottate e mitragliate. Probabilmente è un personaggio che calza a pennello con la sua fisicità, e che la cosa sia una botta di culo o sia stata studiata apposta resta il fatto che il cocainomane religiosissimo e sensibile, e pure un po' sfasato di mente, è divertentissimo. The Rock, cazzo... impossibile da credere. Però qui è il migliore.

Pain & Gain è insomma un film buono, divertente, che stupisce tanto più sono basse le tue aspettative. E le vostre, di aspettative, io lo so che stanno sotto lo zerbino davanti la porta di uscita del cinema. Dai, provateci ;)



24/01/14

Bacato&Cervello: rinvia o rifiuta?

La sera prima

Cervello: Domani metto la sveglia un po' prima, così in caso la posticipiamo due o tre volte e ci svegliamo (prima o poi) con calma, ok?
Bacato: Zzz, zzz...
Cervello: Capito?
Bacato: Mmm!

Mattina

Sveglia Samsung: Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
Bacato: Mmm... Cosa cazzo è?
Cervello: Zzz, zzz...
Sveglia Samsung: Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
Bacato: Mmm... Dove cazzo è?
Cervello: Zzz, zzz...
Sveglia Samsung: Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
Bacato: Mmm... Eccolo, fottuto telefono...
Cervello: Zzz, zzz...
Sveglia Samsung: 7.00 Rinvia o rifiuta? (Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...)
Bacato: Mmm... Rinvia... o rifiuta... che cazzo vuol dire rinvia o rifiuta? 
Sveglia Samsung: Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
Bacato: Cerv, che vuol dire rinvia? E rifiuta?
Cervello: Mmm... zzz...
Sveglia Samsung: Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
Bacato: Ok, schiaccio a caso basta che te stai zitta svegliademmerda!

Bacato: Zzz...
Cervello: Zzz...

Sveglia Samsung: Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
Bacato: Ma Dio...
Cervello: Zzz, zzz...
Sveglia Samsung: 7.10 Rinvia o rifiuta. (Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!....)
Bacato: Mi rifiuto di ascoltare sto casino per un altro secondo di più. Rifiuta!

Bacato: Zzz...
Cervello: Zzz...

Sveglia Samsung: Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
Cervello: Mmm... Cosa cazzo è?
Bacato: Zzz, zzz...
Sveglia Samsung: 9.00 Rinvia o rifiuta?( Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...)
Cervello: Rinvia o riuf... le 9.00!?!?!?! 
Bacato: Oddio che ansia che è?
Sveglia Samsung: Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
Cervello: E stai zitta sveglia di merda! Sono le 9.00 cazzo che cavolo hai fatto?
Bacato: Ma non dovremmo essere già a Vicenza?
Cervello: Ti sgozzo!!! Dovevi rimandare la sveglia!
Bacato: Rimandare? Ma quella chiedeva di...
Sveglia Samsung: Rinvia o rifiuta? Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
Cervello: Bhuaaaaaa!!! ( lancia il telefono fuori dalla finestra). Dovevi schiacciare rinvia!
Bacato: Ma scusa che cazzo di domanda è rinvia o rifiuta? Potevano mettere un "postponi" o un "rimanda", un solo tasto e basta. E schiacciando qualsiasi altra cosa la sveglia si stava zitta. Voglio dire, chi di prima mattina può affrontare simili domande, rifiuta o rinvia, questioni così complesse che...
Cervello: Siamo nella merda stai zitto e muoviti che abbiamo 15 minuti per arrivare a fare l'esameeeeeeeeee Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
...
...
...

Sveglia Samsung: Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...
Bacato: Oddio, che succede? La sveglia!
Cervello: Zzz, zzz...
Sveglia Samsung: 7.00 Rinvia o rifiuta? (Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...)
Bacato:... Dio... era solo un sogno...
Cervello: Zzz, zzz...
Sveglia Samsung: 7.00 Rinvia o rifiuta? (Dadadadadarandàn, dadadadadarandàn!...)
Bacato: Mmm... che sonno uff... che cazzo vuol dire rinvia o rifiuta? Boh, premo qualcosa basta che te stai zitta sveglia demmerda! Ora mi alzo... due minuti...

Bacato: Zzz...
Cervello: Zzz...



22/01/14

Le Interviste Bacate #12: Ale Tredici

Cervello:
Alessandro Tredici, benvenuto alla 12esima intervista bacata! Pensa se uscivi fuori alla successiva, sarebbe stato divertente, non credi?

Ale Tredici:
Oddio, che emozione! Ma è cominciata? Oddio! Non mi dai nemmeno un segnale, cavolo, Cervy... Comunque sì, visto che hai aspettato duemila anni - con mio estremo disappunto - per farmi questa intervista, potevi aspettare qualche secolo in più per farmi essere il tredicesimo! Ma finalmente è arrivato il mio momento:) Si possono mettere le faccine nell'intervista? Se faccio errori poi posso correggermi? Oddio che ansia.

Cervello:
Gli errori non puoi assolutamente farli, perchè io non li correggerò! Quindi regolati, potresti uscirne male e chi poi ti legge potrebbe pensare cose brutte, molto brutte sulla tua ortografia.
Bacato:
Perché poi ''orto''? Disegno dell'... orto, boh ok, andiamo avanti. E' la sorte a decidere i turni, io nulla posso, caro Tredici. E quindi via, parlaci del tuo blog, lo zuccheroso Zucchero Sintattico, che poi non è chissà che dolce e pure lo zucchero non mi pare c'incastri molto... Perché sto nome insomma? Dio, mi manda in paranoia... Che poi, "para", noia, chissà che vuol dire....

Ale Tredici:
Uaz uaz uaz, ho sempre desiderato avere a che fare con Bacato, ero un sacco geloso di tutti gli intervistati quando leggevo questi scambi. Dunque, cercherò di rispondere cercando di non commettere errori, perché ho un sacco paura di quello che pensa la gente sulla mia ortografia..
Zucchero Sintattico è una terminologia informatica. Sai che io ho studiato Informatica per diversi anni, giusto? Ecco, il nome viene da lì: in un linguaggio di programmazione, lo zucchero sintattico è ciò che rende più "dolce" la scrittura e la lettura del codice, e cioè parentesi, freccine, cazzi e mazzi vari. Dio, mi sento Wikipedia. L'ho scelto come titolo perché quando scrivo ho un po' l'ossessione per la punteggiatura, le parentesi, la struttura delle frasi, 'ste cazzatine qua, e poi perché rimanda all'informatica, che è ciò che studiavo quando ho creato il mio blog. Se sono troppo palloso dimmelo eh.

Cervello:
Geniale! Hai avuto una gran bella idea, e non sapevo in realtà di sto zucchero sintattico, cioè, non prima di beccarlo per caso sul web.
Bacato: ohh questo ce l'ha con me insomma :) Ma dimmi un po', tu che sembri tanto fantasioso e chiecchierone, che cazz ci trovi di appassionante nell'informatica?! E mi sistemerai gratis il pc dato che ne ho bisogno?

Ale Tredici:
Risposta all'ultima domanda: NO, NON TE LO SISTEMO GRATIS IL PC. (risata fintissima e molto cattiva)
Risposta all'altra domanda: be', intanto posso dirti che basta essere un po' curiosi e si riesce a trovare qualcosa di appassionante in tutto. Ma adesso sembro il Dalai Lama, per cui ti trovo un'altra risposta meno barbosa: l'informatica mi piace fino a un certo punto, in realtà. Il bello è che programmi delle... macchine a svolgere le funzioni che tu decidi. Sa un po' di magico (e di malato di potere, in effetti).

Bacato:
Potereeee.... mi piace, quasi quasi mi metto pure io a studiare no scherzo. Che faticaccia dev'essere... io comunque il pc te lo porto u.u
Cervello:
Disturbatore delle quiete pubblica... Comunque sia, Tredici. Voglio dire, non è il tuo cognome giusto? No, quello è Bianchi, originale quasi quanto il mio Rossi, di Mario Rossi, perché così mi chiamo, sapetelo! Ma insomma da dove salta fuori questo numerico attributo?
Bacato:
Io opto proprio per qualcosa che centri con l'attributo, gneheh  ;)

20/01/14

American Hustle: sensualità, odori e mine vaganti.

American Hustle inaugura il mio 2014 di visione filmiche come aveva fatto lo scorso anno Cloud Atlas, ovvero alla grande! Qualcuno là dietro tra un colpo di tosse e l'altro sta nominando Capitan Harlock? No, famo finta di non averlo visto quello, facciamo che lo rispediamo al 2013.

American Hustle si lascia guardare che è un piacere, merito di un ritmo forse non incalzante ma comunque in grado di non lasciare tempi morti, o nel caso in grado di riempirli meravigliosamente di personaggi forti, situazioni vive e gestualità esagerata: un film spesso sopra le righe, se devo dirla in una frase.
La vicenda, senza svelarvi nulla e molto in breve, racconta di due truffatori costretti da un agente federale a truffare figure di spicco del mondo politico mediante uno studiato piano. Studiato, ma spesso e volentieri mutevole a causa di imprevisiti e mine vaganti davvero esplosive. Si svela perciò un intrigante e sensualissimo gioco di interessi tutto ambientato nei mitici anni '70, tra auto scintillanti, acconciature improbabili, musiche e balli, vizi e vite tutte vissute in grande stile.

Se i temi quali apparenza, recita e arrivismo a tutti i costi sono ben marcati e quasi tangibili per tutta la durata della pellicola (si notino semplicemente i capelli e la loro simbologia per quanto riguarda gli attori maschi o l'uso o l'assenza del trucco per le donzelle), sono piuttosto i personaggi a fare il lavoro sporco e tenerti lì, a osservare queste vicende a tratti grottesche a tratti drammatiche.
Amy Adams è il pezzo di sesso, una bomba di ormoni che ti fa cadere gli occhi sempre sulla scollatura, oppure, se resisti, via sulle gambe e a quel sedere di marmo. Bravissima, sensuale, femmina, è tanto intrigante nella parte della seduttrice quanto in quella della donna ferita, agguerrita e che tira fuori gli artigli.
Christian panzone Bale è un ciccione, genio ma cauto, che costruisce castelli con le carte perché è solo di carte che viene equipaggiato, niente solido mattone con cui edificare le proprie mura. Ci si empatizza, si fa il tifo per lui, ci si rimane male quando le carte non stanno su e volano via.
Jennifer Lawrence la pazza scatenata, elettrica, anzi esplosiva, è un fuoco (capirete), una calamità naturale. Qui fa la parte della instabile di mente e dell'ingenua, cosa ottima dato che è una ragazzina a confronto con un mondo che non può capire. Personaggio imprevedibile e davvero esilarante insomma.
Jeremy Renner il padre di famiglia, il politico che ha cuore la sua gente, quello che tutti amano. La sua bella faccia ci sta tutta, ma sarà bella e pulita sul serio? Forse, o forse no.
E infine Bradley Cooper, agguerrito arrivista, vuol far carriera, ma è un uomo semplice per quanto ambizioso, una persona che si fa trasportare, uno vero, ecco.
Queste le pedine che muovono una partita non scontata, piacevole, e che vi farà passare due buone ore di divertimento. Si parlava poi anche di momenti quasi grotteschi, e questo perché si creano passaggi talvolta poco credibili a mio avviso, forse presentati con troppa superficialità (o con troppo spiegone), ma a cui fortunatamente non vi si da troppa attenzione, perché il profumo in quei casi distrae e cattura.
Esatto, pare quasi di sentire gli odori in questo film. Come quello di buono ma che nasconde quel qualcosa di sporco, di acido, come immondizia. Oppure quello di sudore, di sesso e di voglia, assieme ancora al puzzo dei sigari e all'aroma pungente dello scotch. Un'ambientazione essenziale ma efficacissima. 

American Hustle è insomma tante piccole cose, cose buone, che messe assieme formano un'alchimia intrigante. Non perdetevelo, e vedrete sarà un ottimo modo per iniziare l'anno al cinematografò.




17/01/14

Gimmy nano verde zannuto.

Giovanni Cupido detto il Cupido, o anche il Cup, quella mattina, aveva deciso di mandare tutto all'aria e di partire, partire per un lungo viaggio dall'altro lato del mondo. Ben oltre la quarantina, non molto alto, non molto affascinante, i suoi anni, proprio per esser coerente, se li portava appresso ma non molto bene, e ciò lo rendeva (da non molto tempo però) non molto piacevole al vedersi, poiché triste, trasandato e arreso.
Non che se ne fosse mai fatti di problemi per il suo aspetto, e nemmeno era solito trasmettere distacco o "provo un senso di morte a starti vicino, vorrei ammazzarmi Cristo Santo", come aveva ben esplicato il suo amico Marcuzzo pochi giorni prima soltanto per essergli stato vicino; il punto era che adesso era così, dopo il fatto del pesce del pescivendolo in vacanza in località marina. Il Cup ora si guardava allo specchio e non si piaceva affatto, si faceva schifo. Si guardava allo specchio e vedeva uno sconosciuto. "Ma io davvero sono così? Sono sempre stato così?" si domandava indugiando con lo sguardo ai rotoli pelosi della pancia. E la risposta che si dava era "Sì, certo, altrimenti ci sarei ancora io là, mica il pescivendolo col suo coso e...".
Quella mattina di un mese fa e forse più (ma quale forse, la data era incisa a fuoco nelle sue meningi) Marina Trozza, detta la Tro, oppure anche la Troia, anche se quest'ultima opzione esiste da poco tempo invero, era stata beccata sul fatto e sul fallo da suo marito, il Cup. 
"T'ho beccata sul fatto..." le aveva detto lui timidamente, coi pezzi del cuore che triplicavano ad ogni secondo in più che martellava sulle lancette dell'orologio sul muro. 
"Vorrai dire sul fallo, non sul fatto!" aveva precisato il pescivendolo Mario, col suo pesce al vento ancora umido dopo quel piacevole viaggio in località marina. Bella faccia tosta e di culo il pescivendolo Mario a rispondermi pure a tono, aveva pensato il povero Cup, fuggendo poi via, inciampando per le scale inseguito dalla valanga di pezzetti di cuore rotto. "Ma in effetti aveva ragione, l'ho colta sul fallo più che sul fatto.". Il Cup, pare palese e inutile dirlo visti i pensieri, era sconvolto e pure parecchio.
Ecco allora la decisione, dopo la presa di coscienza, dopo un mese di rimuginamenti, dopo essersi reso conto di far schifo e di esser repellente a quasi l'intera totalità dei suoi amici, ovvero a Marcuzzo solo, perché Davide era un vegetale e non poteva esprimersi: me ne vado in Thailandia a vivere... ma prima mi sbronzo! 
Pare ora opportuno fare una piccola digressione per spiegare di questo piccolo vezzo per l'alcool che tanto appassiona il nostro non più giovane protagonista: Cup amava da sempre bere. Fine della spiegazione.
Giovanni Cupido il Cup, era quindi giunto alla banca, davanti lo sportello, pronto a prelevare il suo danaro tonante e a spenderlo in abbonandanti sorsoni di coraggio liquido, o nettare degli dei, o succo d'uva, o bevi che ti passa, o ahhh le donne hai ragione guarda ma bevi che è meglio, insomma alcool, come abbiamo più volte ripetuto. Quel che il Cup non si aspettava di vedere però, era Gimmy il nano zannuto. 
Non sapeva bene né il come né il quando, nemmeno il perché il dove e tutte quelle altre domande di circostanza che l'essere umano medio tende a porsi nel mezzo di situazioni assurde per trovare un barlume di logica in burrone di insensatezze, sta di fatto che come il Cup estrasse il bancomat dal portafoglio e lo avvicinò alla fessura, il nano zannuto Gimmy lo guardò, lo fissò, gli ringhiò contro. Cup rimase immobile a pensare al nulla. Poi pensò, dopo le sopracitate domande di circostanza, "Dio, quanto è brutto!", pensiero questo che non deve sembrarvi illogico, in quanto Gimmy il nano zannuto, oltre che nano e zannuto, era verde, pieno di porri, con un cilindro in testa e un solo (non troppo lungo) impermeabile nero a coprirgli le nudità.
"Ma tu chi sei?" provò a chiedere il Cup prima di venire interrotto da un "Gneheheheh..." nanozannutesco. Quel coso corse via, un piccolo mostruoso nano verde zannuto mezzo nudo che se la dava a gambe per la città. Cup lo inseguì.
Era rapido il nano verde, e agile soprattutto. Per ogni passante o ciclista o automobilista che quello schivava a pelo, con classe, il Cup strusciava, spintonava, urtava, si schiantava con i suoi ostacoli. Qualcosa non andava. All'ennesima persona che gli intralciava la strada il nostro 40enne non più in forma e amante dell'alcool gli si scaraventò addosso. Involontariamente, certo, e provò pure a chiedergli scusa, ma non vi riuscì affatto. Il dialogo che ne seguì, tra il Cup e Ornello, questo il nome del pedone investito da Cup, anche se ora non sono sicuro che tecnicamente un pedone possa essere detto "investito" se a investirlo è un pedone e non un mezzo motorizzato, fu il seguente:
"Che cazzo, e guarda dove vai, volevi spaccarmi una gamba o cosa?"
"No guai mi si non ea mia iniezione".
"Che hai detto? Guai a chi?"
Piccola precisazione, il nostro Ornello, oltre ad avere un nome improbabile aveva pure un autocontrollo altrettanto improbabile.
"No oo etto guai, o iniezione!" 
"L'iniezione? Che diavolo stringi in mano non sarà una siringa brutto bastardo adesso ti accoppo!".

15/01/14

Refresh: Guida pratica su come prendere storte con classe!

Il mio tallone da killer? Le DISTORSIONI ALLA CAVIGLIA!  E non parlo di semplici stortarelle del cavolo, ma di vere e proprie istigatrici alle più squallide e bieche imprecazioni controddio e tutti gli angeli del cielo, un po' come quelle del  caro Renato di gf Ungheria, solo che a lui mica lo capivano.
Non ne conosco il motivo (sarà per problemi di quilibbrio... naaa!) ma fin da quando ero un pischello prendevo di quelle batoste da far paura. Ecco quindi una piccola guida (con suggerimenti pratici che sicuramente apprezzerete e proverete tutti) intitolata ''Come prendere delle Storte con Classe'':

  1. Correndo a massima velocità lungo una discesa.

Dovete sapere che  avevo ben pensato (ero piccolino lo giuro, ora sono una persona matura!) che se in una strada senza pendenza correvo veloce, sarei sicuramente diventato un razzo in una inclinata. Ecco quindi il PiccoloCervelloBacato che parte convinto di sfondare il muro del suono ma finisce disgraziatamente per sfondare la sua caviglia nel momento in cui le gambe non reggono più l'alta velocità raggiunta...Yeah!
Note: il metodo è consigliato anche per sbucciature di ginocchia, mani e gomiti. Gusto a assicurato e niente fastidio nel masticare, che la buccia, sapete, ecco, grandissimo humor...

     2.  Cercando di fare il karateka provetto capriolandomi in aria.

Eh che posso dire, Dragonball ha sempre avuto una certa influenza su di me, onde per cui all'età di 9 o 10 anni mi iscrissi a Karate. Per riscaldarci prima dell'allenamento c'erano degli enormi materassoni davanti cui erano posti dei trampolini. Scopo dell'esercizio era: corri verso il trampolino, saltaci sopra, fai una capriola in aria e cerca di atterrare in piedi per poi tirare un calcio. Io eseguii l'esercizio con: corsa verso il trampolino, salto sul trampolino, capriola in aria (e intanto nella mia testa malata sentivo che il potere di Goku era con me) e atterraggio rigorosamente su caviglia sinistra... Ahi!
Note: Goku, non guardarmi...

     3. Facendo uno splendido ballo di gruppo davanti ad un pubblico che ti guarda preoccupato.

Quinta elementare, si era ad un concorso (non ricordo che scopo avesse) di balli di gruppo. C'erano varie scuole a contendersi l'ambito premio (ambito premio? quale ambito premio? che sto dicendo?!) riunite in un qualche palazzetto dello sport. Eccomi entrare sorridente assieme ai miei compagni di classe. La maestra mette la musica, noi saltiamo e piroettiamo felici e contenti a ritmo di musica e a me... manca il fiato... Sticazzi che storta!!!
La maestra mi vide barcollare verso di lei mentre tentavo di parlare ma senza far uscire alcun suono: bei ricordi! Questa (anche se le altre erano più rocambolesche) è alla seconda posizione fra le più dolorose. Giuro che non respiravo quasi più dal dolore e se le altre distorsioni se n'erano andate con qualche giorno di fasciature, questa ci mise mezzo secolo ad andar via.

13/01/14

Charles: l'uomo da battere che batteva come un dannato.

Capita che sei lì a farti i fatti tuoi, che stai leggendo, o studiando, o giocando all'xbox o a menarti il cucco, e lui inaspettatamente parte: il singhiozzo.
Il singhiozzo è ansia, il singhiozzo è Charles Osborne.

Un giorno, questo giovanotto 29enne di nome Charles, mentre stava sgozzando un maiale, ebbe un'idea brillante per uscire dalla solita routine: Ho voglia di far qualcosa di innovativo perché mi annoio, quasi quasi singhiozzo. Bene, iniziò coi uhp uhp uhp del singhiozzo e... finì dopo 68. No, non 68 colpi di singhiozzo. No, nemmeno dopo 68 minuti, o ore, o giorni. Nemmeno mesi. Singhiozzò senza smettere mai per 68 anni. Non è che gli piacesse la cosa eh, difatti dopo mezz'oretta di uhp uhp, terminato di pulire lo zozzume che aveva fatto col maiale per farsi i salami, si era pure un po' rotto i maroni, solo non sapeva come smettere.
Il nostro Charles Osborne quindi prima le provò tutte, poi le riprovò, in seguito le riprovò ancora porca puttana smetti singhiozzo di merda oddio perché non mi passa, e infine si arrese. Si sposò, fece i figli (dicono che il singhiozzare lo aiutiasse durante l'amplesso aumentando il piacere della donna grazie a penetrate più incisive, insomma Charles divenne un amante leggendario), si divorziò e risposò (aveva accumulato una sfilza di tradimenti, tutte volevano provarlo), e visse felice e contento il resto della sua vita uhpuhppando, tutto finché a 97 anni, smise. No, non di vivere, o di trombare come un coniglio, smise proprio di singhiozzare. Di vivere finì l'anno successivo, si sentiva solo e abbamdonato da tuttE.

Ora pensate voi, 68 anni di singhiozzo (spero di aver fatto il conto giusto), una vita passata a sussultare senza godere mai di una corsa, di una mangiata, di una chiacchierata perché disturbati da quei fetenti sussulti, e mille compromessi per adattarsi a tale assurdità. Il singhiozzo Gerry, perché suppongo un nome gliel'abbia dato a sto punto, che diviene il suo migliore amico, finché poi muore, sparisce, dopo una vita di compagnia. Gerry... figlio di puttana, stavo pure scopando...

Ma arriviamo a noi. Perché questa storia? Nulla, era per dirvi che quando mi parte il singhiozzo penso a Charles Osborne, che tra l'altro ha vinto il guinnes dei primati per questa singolare impresa, e penso che 
Cervello: "E se non smetto più di singhiozzare?"  
Bacato: "Beh ma potremmo vincere il guinnes dei primati!"
Cervello: "Si ma se invece singhiozziamo per 67 anni?" 
Bacato: "Allora faremo un anno di finzione porcaputtana! E poi pensa alle donne quando si sparge la voce...".
Sivvabbé ecco, io del singhiozzo ho un poca d'ansia. Perché dai, pare na cosa impossibile quella dell'eterno uhp uhp, ma è anche vero che di persone cotanto sfigate, perché non c'è soltanto Charles, ne esistono, e se la prossima non sarò io, sarà sicuramente qualcuno di voi. Ve lo prometto. 

Il singhiozzo è una cosa seria, quindi la prossima volta che vi arriva, rifletteteci! Buona ansia ;)

08/01/14

Due nuove novità: gli aiutanti e il cinema!

Buongiorno pischelli. Oggi post rapido, mi dispiace, ma c'è che ho la febbra e una gran poca voglia di scrivere. Colgo l'occasione quindi per segnalarvi l'arrivo della nuova sezione del blog dedicata al cinema, sezione questa che si chiama, appunto, Cinema. Come sono originale, vero?
Per fare spazio a questa nuova parte del blog ho eliminato quella pagina intitolata Lagg Recensioni, che magari più avanti farò tornare ma in formula diversa, non so ancora come. 
Concludo segnalandovi pure la pagina "Gli aiutanti", che trovate sempre lassù, e che vede segnalati tutti i blogger che in un modo o nell'altro mi hanno dato una mano, compresi quindi i partecipanti al concorso EstetikaMente ;)

Con questo è tutto, per oggi. Bacibaci pieni di germi a tutti!

06/01/14

Capitan Carlo Harlock: trama scema di emo spaziali e coalizioni piene di gaiezza.

Giudizio rapido su Capitan Harlockharlockhralock...Carlo? Questo film è un po' nammerda. Dicevano trama schifo ma visivamente una bbestia, dicevano invece altri trama interessante, qualche difetto, ma visivamente sempre una bbestia. La verità è che se guardiamo i personaggi nei primi piani, perché lo spazio buio e nero te lo fo pure io, Le avventure di Tintin gli fa na pernacchia a sti individui tutto ciuffi e occhioni. Ma visione tecnica a parte, che comunque sia fa il suo gran lavoraccio, è un film che lascia insoddisfatti e confusi, tavolta addirittura increduli. Questo perché la narrazione scorre e non annoia e i personaggi funzionano, solo le decisioni che compiono, certi discorsi e i gli accadimenti presentati sono spesso e volentieri... idiotissimi! Ecco perché è un po' un film dimmerda. 

Il giudizio sul film lo sapete, ora divertiamoci con questa trama ricca di idiozie: spoiler.
Inizia tutto con uno spiegone a titoloni: l'umanità si è riversata in colonie spaziali e ha aumentato il suo numero fino a 500 miliardi di individui. Complice la deficienza logica di una sceneggiatura lollissima, facciamo che tutte le colonie in cui i poveri stronzi umani stanno vivendo diventano una mmerda, sono ingestibili, ci si muore, si deve tornare in massa sulla Terra, pianeta ora ritenuto sacro in quanto 'madre'.
"Ma come, non eravate milioni di miliardi? Mica ci state tutti su quel pianetuncolo?".
"Vero, ma segui il mio ragionamento da beota: meglio morire con calma, nell'arco di generazioni e con qualche probabilità di trovare soluzione al problema su queste colonie, oppure morire tutti, subito e ora sulla Terra, nel giro di qualche giorno, perché siamo così tanti che manco ci stiamo più?".
Parte la guerra tra inguaribili nostalgici e i pochi possessori di cervello che vogliono impedire questo illogico afflusso di casino sulla Terra. Vincono i secondi, chiamati Coalizione Gaia (ahah).

In tutto ciò però, qualcuno s'incazza, non ci sta, ed ecco che, anni dopo, il capitan Carlo si mette contro quegli individui gai con quel minimo di sale in zucca, fa il pirata, e dice che "Libertà! Meritiamo di morire do cazzo ci pare, dato che siamo così deficienti da avere centinaia di colonie per l'universo ma ci fan tutte cagare e ci si muore sopra perché siamo intolleranti alle ambientazioni far west. Torniamo a morire subito tutti sulla Terra!"...
Il Carlo, essendo stupido fino al midollo, come potete notare, viene fatto vedere poco e parlare anche meno, e quindi la storia parla di due fratelli appassionati di fiorellini. Uno di questi, Ezra lo storpio, è a capo della flotta intergalattica supercazzuta i cui comandanti hanno seri problemi d'alcolisimo; l'altro, Yama, emo e gemello (esteticamente parlando) di Capitan Carlo, fa l'infiltrato nella nave di quest'ultimo, e grazie a un occhio bionico spia tutta l'Arcadia, l'incorciatore indistruttibile di Carlo.
Toglietemi l'occhio destro e sono Harlock.

Parrebbe, quella dell'infiltrato, una missione impossibile. Ci sono le astronavi, la tecnologia anti spionaggio (presumibilmente) è a livelli per noi spettatori assurdi, e questo povero sfigato di Yama è appena entrato nell'equipaggio, quindi è un signor nessuno. Come cazzo potrà fare, quindi, a scoprire informazioni utili sui piani di Carlo? Semplice! Avrà piena libertà di aggirarsi per l'Arcadia, potrà persino farsi due chiacchiere piacevoli in plancia col capitano, e gli verrà spiegato tranquillamente il funzionamento del misterioso motore a darkmatter che, in elenco: ripara la nave, la fa viaggiare a velocità luce, distrugge pianeti, rende forever young Carlo, è gestito da un'aliena gnocca e vive con e di lei, può spostare le orbite dei pianeti...(???). Non fosse abbastanza, la bionda (stupida) di turno gli parlerà del piano segreto di Carlo: 100 bombe in punti particolari dell'universo detti nodi temporali. Una volta esplose il tempo tornerà indietro azzerando il problema... i problemi... ehmm... azzerando... boh! Non ho capito nulla del perché rischiamo la vita per piazzare ste fottute bombe ma fidiamoci del Capitano!

Yama l'infiltrato informa su tutto la Coalizione Gaia, che si prepara a ricevere il Capitano in quanto l'ultima bomba da piazzare, in uno slancio d'imprevedibilità, è proprio su un nodo temporale che coincide con la Terra. Yama inoltre prova a uccidere Carlo, ma questo con la sua verve ricca di nonsense e col suo sventolazzare di mantello (che è figo, diciamolo), lo convince a non essere convinto di... accopparlo, oppure anche di, ehmm, boh,  qualcosa che nemmeno lui sa!
Giunti in prossimità del sistema solare Ezra aspetta Carlo con una flotta infinita. Carlo a questo punto, essendo stupido, attua la strategia dell'avanti dritti senza indugio, mossa suicida, ne converrete, ma che ha invece buon esito visti i gravissimi problemi di alcool che la Coalizione Gaia porta segretamente dentro di sé. Il Capitano ne era misteriosamente al corrente...
Carlo quindi ce la fa, frega la flotta megagigante meno efficiente addirittura di Cervello che deve cambiare la lettiera ricolma di merda del gatto, cattura Ezra, arriva in prossimita della Terra e...

02/01/14

Merda e non cioccolata: buononsense anno a tutti.

Buongiorno e buon anno, cari cervelli miei. Come vi è andata l'ultima notte del 2013? E la mattina 2014 invece? Vi siete svegliati morti? Io, più o meno, sì.
Comunque sia, quest'oggi volevo fare un post veloce veloce, giusto per sapere se state sopravvivendo tra una magnata e una bevuta, se i parenti non v'hanno scartavetrato il cetriolo o se chennesò vi sta stressando. Sono vacanze, tutto può succedere...

Ok ma arriviamo al dunque. Dunque: un po' di idee bloggeresche  per il nuovo anno? Ci sarà sicuramente più cinema, con una sezione apposita che verrà creata, e ci sarà anche più musica, con la speranza che si creino scambi interessanti. Dopodiché,  non lo so, propabiblmente sarà sempre tutto molto a casaccio.
Parliamo di adesso. Piove, è mattina, sto studiando alla luce della mia super bellissima lampada di sale. Me l'ha portata il Babbo Natale, assieme poi a una felpa coccolosa, un portachiavi wolverinoso, un maglioncino da fighetto, dei buoni da spendere in abbigliamento sportivo, e basta mi pare. Benone quindi direi. Comunque sia, piove, e a me piace la pioggia, specie d'inverno. Il perché non lo so...

In progetto, sempre quest'anno, forse, c'è l'idea di disanonimizzarmi, ma sono ancora piuttosto insicuro. Vedremo, vedremo miei brodi. Scrivendo mi sto accorgendo, e questo è un discorso che non è proprio in sintonia con quello di una frase fa, o meglio, non c'entra proprio un cazzo, insomma scrivendo mi sto accorgendo che questo sarebbe il primo post 2014, e che fa pure schifo. Bel modo di iniziare, vi pare?
Praticamente vi prometto la cioccolata ma lo faccio con la merda... ditemi voi se non sono un adorabile nonsense man.

Scusa?
No niente. Buon anno,  e ci si rivede a dopo befana!!! Stay tonno!

Cervello: Oh ma impegnarti un pochino tu mai eh?
Bacato: No è che sto preprando quella cosa per il blog che poi si farà molto più come tipo...
Cervello: Non ho capito parla ad alta voce.
Bacato: Eddai che ci sentono, dicevo, il cosoplico...
Cervello: Cosaa?
Bacato: Prrr!
...
...
Cervello: -.-" ok, si inizia con la merda.