30/09/13

Per amore...

-Intanto calmati, devi calmarti. Dai, siediti e prenditi un sorso d'acqua, respira lentamente. Raccontami dall'inizio, con calma, senza confusione, sono sicuro riusciremo a capire e sistemare il problema. Tranquillo, tranquillo.
Carlo finì l'acqua in un sorso unico, bagnandosi mento e camicia. Stropicciò e fece cadere il bicchiere di plastica, si sedette scomposto sulla poltrona in cuoio. Il respiro agitato e gli occhi impazziti, Giulio non riusciva a immaginare cosa avesse sconvolto il suo paziente, nonché migliore amico.
-Avevo finito di lavorare prima del solito, ok? Ho preso la macchina e sono tornato verso casa che erano le quattro, mia moglie non c'era, lei torna a casa più tardi, verso le sei e mezza.
Si rialzò dalla poltrona, camminò un po' e poi si risedette, le mani appoggiate alle ginocchia e il viso volto verso terra, a guardare un punto fisso.
-Continua, non ti preoccupare dai.
-Apro la porta con le chiavi, non busso nemmeno. Vado in cucina e apro il frigo e... mangio, mangio qualcosa, un panino non lo so, non mi ricordo.
Fece una lunga pausa restando quasi immobile, pensieroso, come volesse trovare le parole chissà dove.
-Ok ok, va bene... vai avanti, tranquillo.- disse cercando di cavargli le parole di bocca.
Carlo si prese il viso tra le mani, si passò le dita tra i capelli, si spostò agitato sulla poltrona. Mai l'aveva visto tanto irrequieto e sconvolto.
-Ho sentito un rumore.- riprese con voce tremante. -Un rumore di... dei bisbigli, dei respiri. Era camera di mio figlio.
-Marco, Giovanni?- chiese l'amico psicologo, provando a immaginare dove andasse a parare quella storia.
-Marco, era Marco. Il più piccolo. Ha sedici anni Cristo Santo, sedici anni!- fece ricominciando a piangere.
-Ehi ehi, forza Carlo, calmati, concentrati, vai avanti e cerca di stare tranquillo. Prendi un sorso d'acqua tieni.- continuò Giulio porgendogli il bicchiere, che venne ignorato.
-Mi sono avvicinato, non so perché, mosso dalla curiosità, non lo so, io... la porta della sua camera era socchiusa, non mi aveva sentito. Lo stava facendo con una ragazza, mi sono fermato a metà scalinata quando l'ho capito. Io non volevo... capisci? Poi però ho sentito. Ho sentito la sua voce e...- Carlo si fermò di nuovo, singhiozzando e tirando pugni al bracciolo del divano. -Era Laura capisci? Era Laura, cazzo, quella che scopava con mio figlio era Laura!-.
-Tua... tua...- le parole si impigliarono nella gola di Giulio, senza uscire.
-Mia figlia e mio figlio, nudi aggrovigliati e... si dicevano oscenità, delle cose che... ho aperto la porta, non volevo ma io non lo so cosa stavo facendo. Si sono agitati, si sono spaventati. Lei era nuda, lui era sopra di lei e l'ha tirato fuori sconvolto ed era eccitato e ... Dio, Dio Dio!- esclamava singhiozzando e stringendo i pugni, poi nascondendo il volto all'amico quasi volesse nascondere la vergogna.
-Carlo ti prego calmati, è una cosa, è...
-Normale? E' una cosa normale?- lo interruppe bruscamente, -Io li ho educati per bene i miei figli, io e mia moglie siamo stati dei genitori presenti, noi... ma dove abbiamo sbagliato? Cos'abbiamo fatto per meritarci questo?- fece in tono più arrabbiato che triste.
-Che è successo poi? E Chiara, lei lo sa? Ne hai parlato con Chiara?
-Lei è... io... devi aiutarmi Giulio. Ho fatto una cosa terribile io non potevo sapere, io non dovevo, non doveva succedere è ingiusto io non ho mai sbagliato io...
Carlo piangeva, piangeva disperatamente, scivolando in giù e accasciandosi come un morto al pavimento, come avesse perso le forze all'improvviso, trascinandosi debolmente come un verme verso di lui.
-Carlo per l'amor del cielo rialzati, Carlo!- fece l'amico cercando di aiutarlo a risollevarsi e notando solo ora le chiazze rosso scuro sulle maniche della giacca, sui pantaloni. -Che cosa hai fatto?
-Io l'ho... sono un brava persona io... lei è la mia bambina e lui...
Pianse, e non disse più nulla.

Quando arrivarono le sirene Carlo non si mosse dallo studio, non reagì, non si spostò nemmeno, come pietrificato dall'abbraccio fraterno di Giulio. Lo portarono via e non fece resistenza, seguiti da Chiara, sua moglie, un'ombra dal trucco colato che le sporcava il viso e due occhi gonfi di pianto.
Giulio se ne restò nel suo studio tutta la notte, tremante, scioccato. Una famiglia distrutta, delle vite rovinate per sempre. Carlo era una persona perbene, quel che era accaduto era stato ingiusto. Ingiusto e imprevedibile, impossibile da giudicare, da capire.

28/09/13

Bacato&Cervello: Il sabato è di riposo, è di contratto!

Cervello: No ragazzi, devo segnalarvi 'na cosa!
Bacato: Ma ch'è sei scemo? E' sabato, ma stattene a letto a dormire, ma chi te lo fa fare di metterti sul pc e scrivere il post?!
Cervello: No ma fidati, è una cosa che bisogna fare, ci fa bene a entrambi.
Bacato: No beh, io mi rifiuto di faticà pure di sabato, avevamo preso degli accordi, firmato dei contratti. Oggi non si può lavorà Cervè!
Cervello: Intanto spiegami perché parli con l'accento del sud, e secondo, cccontratti?! Dai dammi una mano. Fidati di me, qua ne vale la pena.
Bacato: No, io da adesso sto zitto, tu lavora, io dormo, cià.
Datevi una mossa bastardi!!! (ops)
Cervello: Vabbè, ucciditi! Tornando a noi, vi segnalo che sul blog di Riccardo Sartori è uscita un'intervista al sottoscritto che non vi potete perdere! E poi, già che ci siete, restate pure lì a sbirciare nel suo blog ;) ... Sì, c'è pure Bacato...
Bacato: E allora che aspettate!!!!!!!! Forza manipolo di stronzi, andate a leggere!!!!!! Smettetela di vegetare e fare gli ameboidi, scattare, forza, via che oggi è sabato e vi voglio attivi un due tre un due tre!!!!
Cervello: Ma...?
Bacato: Vaffanculoo pure a te, e dajeeee a tutti gli altri!!!!

27/09/13

Rush: la Formula 1 che non ti fa appisolare sul divano.

Se penso alla Formula 1 penso a me sul divano che dormo dopo due giri e a qualcuno che mi sveglia dicendo ''Oh, sono quasi all'ultimo giro, dai!'' facendomi trasalire mentre mi pulisco la bava dal cuscino. Una settantina di giri di pennichella, ecco. 
Se penso a Rush invece, il film sulla Formula 1, penso a me che uscito dal cinema sorridevo per la soddisfazione.
I veri veri Lauda e Hunt.

Rush è un bel film, davvero. Uno di quelli che ti godi a pieno e che a fine visione tiri la bestemmia per incorniciare ben bene l'intimo rapporto che s'era instaurato tra te e il cinematografò(cit.).
Non vi ammorberò con la trama perché quella a grandi linee già lo sapete. Fine anni 60 e inizio 70, ci sono l'inglese James Hunt, ovvero Thor dio del fulmine, e l'austriaco Niki Lauda, che no, non è un dio e non fa parte nemmeno dello S.h.i.e.l.d. Pooraccio! Stringendo stringendo si andrà a conoscere la rivalità che c'è stata tra i due, osservando da vicino a momenti alterni sia l'uno che l'altro ed empatizzando con entrambi nonostante i caratteri agli antipodi. 

Thor Hunt e Topo Lauda.
Ecco, questo brodino era la trama. Ora, come è possibile che una semplice rivalità in uno sport come la Formula 1 risulti interessante e non vi faccia addormentare? Merito sicuramente del ritmo del film, e delle numerosissime (quasi la totalità invero) scene ''fuori'' dalla pista di gara. Perché prima che piloti, i due donzelli, sono persone. E giacché due persone che fanno i piloti di Formula 1 devono avere qualche rotella fuori posto per scegliere di fare lo sport che fanno, le loro sono vite che inevitabilmente ti prendono e ti coinvolgono. Sentiremo quindi ciò che sentivano mentre preparavano le gare, capiremo perché correvano e quali erano i loro sogni e obiettivi, ci incolleremo alla poltrona quando saremo vicini alla sofferenza così come alla gioia che queste gare hanno loro portato.
E quando si arriva alla conclusione, in cui chiaramente i veri James e Niki ci vengono mostrati (o rimostrati, se come me non siete nati appena ieri e queste cose le avete vissute), si sorride nel vederli lì, nella loro reale rivalità e complicità, e si è pure un po' tristi nel guardare l'ormai anziano Niki, che ripensa a quel suo grande ''amico'' che era stato James.

Rush è un bel film e mi ha sorpreso. Quindi ve lo consiglio assolutamente, specie se questo è uno sport che vi va di traverso nel culo. Non c'è da pentirsene, i promise!

25/09/13

Le seghe mentali di un tennista.

Il tennis è quello sport in cui tu puoi perdere anche se fai più punti del tuo avversario. Game se vogliamo fare i precisini della fungia. Già da questa semplice premessa potete iniziare a comprendere come mai i praticanti di questo nobile sport siano tutti schizzati.

Vi sarà capitato di certo almeno una volta nella vita di ritrovarvi nei pressi di una partita di tennis. Noterete tennisti che urlano, che parlano da soli, che bestemmiano, che esultano, che si tirano racchettate da soli sugli stinchi, che lanciano racchette, che se la prendono con le palline, col campo, col sole, col pubblico, con le nuvole, con la pioggia, col vento, con la superficie, con le linee, con l'avversario che ruba punti... Quando un tennista è in una condizione psicologica inquadrabile con l'agitazione, ovvero quasi sempre, il mio consiglio è di stargli o lontani (se ci tenete alla vostra incolumità) o vicini, se preferite invece assistere ai sopracitati numeri da manicomio.
Chiedilo a Youzhny, che s'è rotto la testa
a racchettate dopo un punto sbagliato!
Ora, non so se lo sapete, ma il tennis è uno sport molto molto individuale e intimo. Alcuni paragonano la partita di tennis alla vita stessa. Inizia che si è pieni di speranze e di progetti, e poi pian piano si incorre in difficoltà, in momenti di gloria, in capitomboli, in imprevisti apparentemente e a volte realmente insormontabili. Un paragone, devo ammetterlo, davvero calzante. Ma, aspettate... Perché sto facendovi il pippone psicologico/morale?
Ritorniamo a noi! Volevo parlarvi quest'oggi delle seghe mentali che il tennista si fa durante la partita. L'essere solo, il poter contare solo su se stesso, porta sempre ad una condizione di rissa accesa tra il tuo corpo e la tua mente.

23/09/13

Sportivamente me che... Oh cazzo!

Siamo arrivati a me che ho ripreso il tennis dopo sette mesi di inattività e, giusto per farlo in grande stile, sono rientrato non facendo un po' di scambi tranquilli con qualche amico, nossignore, ma iscrivendomi a un torneo. Prima partita quindi, vinta 6-1 6-2! Non ve l'aspettavate eh? Nemmeno io... 
Emozionante comunque il primo servizio ben fatto, quello coi movimento giusti come Dio comanda. Una fucilata che ha tagliato la barba al mio avversario e che ha fatto cantare di gioia la mia schiena... !!!

Molto presto, tennis a parte, si riprenderà pure con l'arrampicata sportiva, che qua altrimenti divento un budino di uomo. Cosa molto più importante invece, è che entro poco mi butterò dal monte, come dice il caro Elio, e mi farò un voletto col parapendio. Se vi ricordate io non sono grande amante delle altezza ma, avendo visto un non amante delle altezza come me buttarsi col paracadute per vincere la paura (pazzo, non lo farei mai), e un altro amico lanciarsi col deltaplano, non vedo perché io non possa fare un po' di parapendio, no? E allora via, verso nuovi orizzonti!...

Per lo sport è tutto direi. 

Aspettate... Attimi di panico nel mentre che vi scrivo... Il tizio del parapendio mi ha detto che si potrebbe fare oggi, ovvero tra... Poche ore... Mi ha preso alla sprovvista... Oddio...

Ok, per oggi è tutto, vado un attimo a morire d'ansia e poi vi faccio sapere come va a finire...
Aggiornamento: Ci si butta in settimana!

20/09/13

Gerry, chiedo l'aiuto del pubblico!

Buongiorno carissimi lettori. Oggi ci vado gentile, niente insulti aggratis dato che vi voglio bene (mica lo dico perché mi servite per darmi una mano, nonnò!).

Scriverò poco, per lasciar spazio ai vostri suggerimenti, che spero siano tanti e che m'aiutino a sbloccarmi. Dunque il punto è che come ben sapete sto scrivendo Il non morto. Sì, è da un anno che lo dico non serve fare quelle facce che state facendo. Embé che ci volete fare, mica mi corre dietro nessuno no? A parte il dottor Jekyll... Ma comunque, arrivando a noi, vorrei una mano per quanto riguarda un momento importante della storia che sto scrivendo.

Come avrete sicuramente visto millemila volte in altrettanti racconti/film/serie tv e compagnia bella, soprattutto a stampo fantasy (Il non morto non è fantasy, circa...), arriva un momento in cui il personaggio ordinario s'imbatte nell'evento fuori dall'ordinario, e da lì in poi tutto cambia. Pensate a Harry Potter che incontra Hagrid che spara magie a destra e a manca, o Bella di Twilight che scopre che il suo vampiro super fico è appunto un vampiro che l'ha protetta piegando in due un'auto, o a Matrix, quando Neo prova la pillola rossa scoprendo quanto è profonda la tana del Bianconiglio... 
Ecco, alcuni di questi momenti come avrete di certo notato sono molto ben fatti, sembrano quasi naturali, non forzati, mentre altri sono... Beh, sono #lammerda. Giusto, non siamo su twitter...

Gerry Scotti approva Il non morto!
Ergo vi do qualche indizio, e voi mi scriverete qui sotto cosa vi piacerebbe vedere in uno di questi incontri tra ordinario e straordinario, oppure cosa non vi piacerebbe assolutamente vedere, perché siete stufi delle solite boiate piene di forzature e nonsense. 
Indizi per rispondere quindi sono: 
Il personaggio ordinario è un tipo veramente comunissimo, non è buono, non è cattivo, è egoista, è sensibile, è stronzo, è di tutto e un po', è una persona qualsiasi, coi suoi problemi e coi suoi difetti. Non brilla ma non è nemmeno il primo deficiente che passa.
Lo straordinario è... Beh, posso dirvi cosa non è! Non è magico, non è buono, non è cattivo, ha i suoi motivi. Quel che è certo è che non esiste il ''Tu vieni con noi perché tu sei il prescelto che sconfiggerà il male!!!'' Ecco, quella merda no, assolutamente.

Ditemi perciò come vi piacerebbe vedere (anche parlando in generale eh) questa svolta che porta lo straordinario nella vita comune di ogni giorno, sconvolgendola. Sia essa in maniera dolce, orribile, spaventosa, fica, occheccavolo ne so, fatemelo sapere voi. 
So che vi chiedo molto, ma mi serve ispirazione. L'ho riscritta tre volte e non me ne piace nessuna. A voi...

Breve nota per farvi trastullare un pochino:
De Il non morto, per ora, potete leggere i seguenti racconti legati a quel mondo e un piccolo estratto, preso proprio in tronco dal testo ''originale'' intitolato La prateria dei fulmini. Potrebbero sembrare tutti molti diversi tra loro e in effetti... Lo scoprirete solo aspettando che io finisca di scrivere la mia merda ;)
Ho visto e ho provato vergogna

Precisazioni, dato che dai commenti noto vi serve di più:
La persona fuori dall'ordinario non sta cercando appositamente il protagonista, ma lo nota, e poi lo avvicina.
Il protagonista (che abita nel nostro mondo, certo certo qua restiamo coi piedi per terra state tranquilli) non è riluttante ma nemmeno entusiasta di fare questo incontro. L'idea iniziale era che venisse rapito.
La vicenda, l'incontro, si svolge di notte e senza che nessuno sappia nulla.

Per altri suggerimenti leggete i commenti sotto al post ;) Potete anche parlare in generale, davvero. Un brainstorming di incontri di ''incredibili'' può essermi tanto utile quanto suggerimenti più precisi e mirati.

17/09/13

I più letti di agosto (il mese peggio).

Ebbene lo scorso mese (agosto fa schifo), giovani donzelli, i post che più v'hanno stuzzicato il palato sono statiiiii...

5. Quello su come funziona il mi piace di Facebook, che è tutta una mafia fatta di tette, culi, addominali a quadratini e cazzate varie...

4. Quello sui cazzi miei, che non è nulla di porno, quindi non pensate male. L'unico pervertito tollerato in questo posto sono io, è chiaro?!
No un attimo, ma che sto dicendo? Che è questa modalità dittatore verso cui mi sto dirigendo?... Ah, lì potete vedere la mia vera faccia ;)

3.Il Refresh Post che descrive il piacere di scaccolarsi, con una pratica guida per chi (dubito esistano davvero) non ha mai osato infilarsi un dito nelle narici e quindi non conosca tale godimento estremo.

2. Hurt, un racconto breve (non fantasy finalmente!!!) che ho scritto in un momento d'ispirazione partito proprio dall'ascolto di Hurt di Johnny Cash. Sono felice abbia avuto riscontri positivi e numerosi, grazie davvero! Aggiungo inoltre che se condividete abbestia ogni mio racconto/poesia quando vi capita mi fate un grande favore ;)

1. Vince agosto l'articoletto sulle paure, ma quelle paure idiote che solo un bacato come me può avere. Certo anche voi vi siete sfogati coi commenti, e i poveri clown sono quelli più bastonati di sempre. Pooracci!

E con questo è tutto, giovani vergini internauti! (?!)

16/09/13

Le Interviste Bacate #9: Riccardo Ric Sartori

Cervello:
Tre due uno... Buongiorno e benvenuto nella nona intervista bacata! Cribio quanto siamo andati avanti! Te l'aspettavi avrebbero avuto cotante adesioni?! Ma chissenefrega dirai tu, e in effetti.. Parliamo di te! Ciao Riccardo Ric Sartori! Da dove arrivi? Quale è il tuo blog? Chi sei dicci dicci…

Riccardo:
Alla salute!
Arrivo da una città del Nord nota per la concia, Arzignano (Vi), per la precisione. Il mio blog lo trovate all'indirizzo pensieriusati.wordpress.com, e che non lo so nemmeno io. Molte cose, invero: un uomo, un marito, un papà, uno che ama la lettura, la scrittura, la fotografia, la musica (suonata, of course)... Non so, dimmi tu a chi vuoi rivolgere le tue domande!
Ah... e uno che spreca i tuoi 2 minuti per piegare un lenzuolo con la moglie.

Cervello:
Poi si lamentano di me, che ho due personalità, ma pensa te... Papà, sei papà! E questa a dir la verità non me l'aspettavo. E, se devo dir la vera verità, non so perché non me l'aspettavo. Sei piuttosto giovane no? Voglio dire, l'idea che m'ero fatto di te era d'un giovincello!
Bacato:
L'ho chiesto sfacciatamente alle donne, lo chiedo a te senza problemi: quanti anni hai caro papà?
Cervello:
Tra l'altro sappilo: abitiamo a venti minuti di macchina di distanza... Ecco!

Riccardo:
A soli venti minuti di macchina... pazzesco! Comunque ho l'età giusta per essere crocifisso. Ecco, a te fare i conti! Ma tu di dove sei?

Cervello:
Mio caro Gesù, io provengo dalla città del Male... Credo capirai senza far nomi ;) Tornando a te, di spunti ce ne sono parecchi. Iniziamo dalla musica quindi.. Suonatore di ? Hai gruppi? E quale genere prediligi?

Riccardo:
Sinceramente non ho capito la città, ma non importa, avremo tempo e modo. Io ho appena smesso di suonare il basso con un gruppo che si è sciolto. Facevamo hard rock, gentaglia come i Led Zeppelin, i CCR, Van Halen, Deep Purple, Aerosmith... che poi è il genere a me più congeniale, assieme alla parte melodica e goth del metal, la classica e, tanto per non farmi mancare nulla, un pochino di brit pop. Ho cominciato da piccolo col pianoforte, su istigazione dei genitori, poi sono passato al sax, al canto, alla chitarra, e mi sono fermato al basso. A parte piano e basso, quasi tutto da autodidatta, quindi conosco poco di tutto, tanta teoria, tante chiacchiere e poca fuffa.

12/09/13

Per sconfiggere il male, serviti del male stesso! La filosofia di vita di un 7/8enne.

Tra gli innumerevoli sport praticati in gioventù dal vostro caro Cervello, ovvero pattinaggio (si si, lo so), calcio, ginnastica, karate, basket, salto sul divano, zapping, climbing e infine tennis, non posso non ricordare con un moto di terrore il periodo in cui era il nuoto ad occupare il mio momento sport della giornata.

Immagini di repertorio: Cerv a 8 anni che nuota.
Io non è che disprezzo l'acqua, anzi. Starei sempre in acqua, che sia piscina, che sia mare, che siano terme, che sia la vasca da bagno con una bella donzella ignuda e tutta la schiuma che ci circonda. Il punto è che data la giovane età e la poca esperienza non ero a quel tempo ancora pratico del galleggiamento. Anzi, non è proprio così la storia. Io sapevo pure galleggiare, anche immergermi. Il punto è che la mia psiche si sentiva solida e indistruttibile fintantoché si restava nella piscina con l'acqua bassa. E giustamente insomma, era il corso per i pischelli principiantissimi, si DOVEVA stare in quelle piscine basse. Ma quindi, ove stava il problema?
Pare una fatalità a dirvelo così, lo so, soprattutto per voi lettori che ormai mi conoscete, ma che ci posso fare? Il problema era lì: nella merda! Si, avete capito bene. E' la cacca ad entrare in scena, ancora e ancora. Pare quasi che il piccolo dirigibile marrone senza pilota né timone sia sempre stato (ed è tuttora) protagonista dei momenti chiave della mia esistenza. 

L'aneddoto:
Facevamo ciacchete ciacchete nell'acqua, con la maestra e gli altri bambini, tutti felici e contenti. A me piaceva nuotare, piaceva l'ambiente là dentro. Già allora ricordo questo piccolo e insano sentore che mi portava a provare attrazione per le donzelle in costume, e io ci provavo eh, ci provavo spudoratamente conquistando morosette alla modica cifra etarile di anni otto, pure meno. Ma si parlava della merda, giusto. Non tergiversiamo...
Avevo imparato, all'inizio dell'ora e mezza di nuoto, che dovevo stare davanti alla fila mentre si andava in vasca, così da poter capire se quel giorno potevo vivere o se dovevo morire. Quando appariva una merda marroncina sul fondo della piscina ad acqua bassa, la mia fottutissima piscina!!!, ecco che la risposta arrivava tragica: dovevo morire!

''Dai ragazzi, oggi si sta nell'acqua alta perché qualcuno prima di voi ha lasciato un regalino nell'acqua bassa!'' diceva la maestra.
Avessi avuto la conoscenza delle bestemmie giuro che le avrei usate, lo giuro!
Io, dell'acqua alta, avevo paura!!!

Quindi decisi, in una delle ultime lezioni di nuoto della mia vita, con uno slancio Zen che mai ci si potrebbe aspettare da un bimbino di 7/8 anni, di attuare una filosofia di vita che potrebbe salvarvi il culo nelle situazioni più disparate:
Per sconfiggere il male, serviti del male stesso!!!... Ovvero, tradotto in parole più semplici: Per sconfiggere la merda, serviti della merda stessa, quindi, ancora più semplicemente, defeca pure tu!

Mi sono avvicnato al bordo della piscina acqua alta, mi sono voltato fissando maestra e compagni, ho abbassato il costumino e... Ho cagato! Blof! 
''Ecco maestra, ora pure in questa piscina c'è la sorpresina, non possiamo nuotare da nessuna parte oggi!''
Dopo l'esultanza decisi di dedicarmi forevah al tennis <3

Nooo ok ok, stoppate le vostre grida scandalizzate e abbassate i vostri indici accusatori. Non è andata davveramente così, posso spiegare. La filosofia base era sempre quella che v'ho detto poc'anzi, davvero, ma l'ho utilizzata in modo molto meno volgare.
''Maestra, posso andare un attimo in bagno? Mi scappa...''
''Certo Cervello.'' rispose lei, ''Ma fai in fretta!''.


Rimasi al cesso per un'ora e mezza, finché il padre del mio amico non venne a cercarmi alla toilette perché si doveva andare a casa. 
Cervello ce l'aveva fatta, aveva sconfitto una giornata terribile, una giornata di merda, usando la sua stessa merda! Vai così Cerv!

11/09/13

Muori di abitudine

Non c'è cosa più brutta, credo,
dell'abitudine. Letale e spietata,
perfetta sposa delle menti umane nel tempo,
nella natura, nelle situazioni; non c'è uomo che ne sopravviva.

Muori perché Senti il ticchettio sotto ai polpastrelli
delle lettere che si consumano, assieme
al tempo, rintocchi d'orologio
che ti separano dalla vita.
Lavori, il dovere: la meta.

Muori perché Assapori la pelle liscia delle sue cosce,
brividi umidi fino alla sua intimità...
E ancora, e ancora, ancora vedi quelle non tue,
giovani bramate da lontano,
pulsioni che un giorno paghi, stufo di lei.

Muori perché Vedi il lago piatto del futile, superficie
di superficialità che si spande a colpi di
mode vintage-retrò a vite alte di
vite mai all'altezza, basse come la tua. Scatti
di reflex che racchiudono felicità, finta.

Muori perché Tocchi il tuo amico morto, con
le sue idee morte. Gli occhi spenti suoi
e i tuoi che bruciano salati, mentre uomini
macchine sparano i colpi di quegli
altri uomini che sparano ordini. A che pensano?

Muori perché Senti il tanfo della stanzina stretta,
decine e decine di stracci e ossa sudate imbacuccate
da pelli ustionate e cadenti.
Strisciano tutti, uccisi dalla fame e dai gas delle docce,
aperte con la stessa innocenza di quelle che piangono acqua, non sangue.

Di abitudine, è certo, l'uomo si uccide sempre.

di C.B



09/09/13

Di Oblivion, Queen, Elysium, gnocchedapaura, la Luna e me.

Qualcosa nell'aria pare suggerirmi di ascoltare i Queen abbomba. E' come una sensazione, una spinta del mio subconscio, un'idea repressa troppo a lungo, una strana sensazione di nostalgia... Anzi, pensandoci ben bene mi sa che mi sbaglio, probabilmente è qualcos'altro, tipo il concerto di ben due gruppi che mi sono sparato in questi giorni e che portavano i Queen a decibel elevatissimi per le mie sensibili orecchiette al ragù!

Ordiniamo il tutto!... Se ve lo steste chiedendo (ahaha ''steste'') questo è uno di quei post di cazzi miei, senza trama, senza messaggi, senza cose di ridere (forse anche sì). 
Si parte con un cinemello, ovvero Oblivion del 2013, quello con Tom Sonoilpiùficoditutti Cruise e del suo mondo post apocalittico in cui vive assieme all'amichetta abbastanza bona nella casetta in mezzo alle nuvole. L'avevo già visto al cinema questo Oblivion e devo dire che è un bel film, vaffanculo. La pecca che notai in sala si fa poco sentire a distanza di tempo, soprattutto perché il colpo di scena buttato nel cesso causato dai trailer troppo ''TadàOratimostrotutto'' sono abbastanza buoni, dimenticando appunto i trailer.

Intermezzo con uscita in festa di fine estate in un centro città (quella del Mr. Giobblin)  gremito di persone e una tribute band dei Queen (Queen mania) che a quanto pare è la prima tribute band europea and so uaaachepotenza! E potenza ce n'era davvero, perché agli strumenti erano parecchio bravetti ma come si sa è alla voce che ci si deve far vedere, e il ''sosia'' di Freddie era quasi identico, vi giuro. Pazzesco!

Scavalcato l'intermezzo reginesco altro film altra corsa, stavolta direttamente in sala si era a guardare Elysium, nuovo film di Neill Blomkamp... Ve lo devo proprio dire com'è?... No perché... Ahhh, buon Dio... Che mezza cagata! 
Non è che sia un brutto film, per carità, però non ha nulla che tu arrivando in sala non sai già. Anche qui la domanda che mi sorge è: E' colpa dei trailer che mostrano troppo o è proprio il film in sé ad essere povero di trama? La risposta mi pare pendere sulla seconda alternativa, e quindi meglio andare avanti... Che qua mica si può reggere un film solo sull'ambientazione (o sulle presunte ma non pervenute tematiche sociali), eccheccazzo!

Secondo gruppetto musicale di semisconosciuti stavolta, questi ripercorrevano la storia del rock dagli anni 50 ad oggi. Una voce femminile pazzesca, una presenza (sempre femminile) che ha fatto attizzare tutti i maschietti, dopodiché aggiungete versatilità ottima e tanta voglia di far casino. Ci siamo proprio divertiti, incredibile. E chi mai se lo sarebbe aspettato da uno sputacchio di sagra di paese?! (Cervello alza la mano timidamente).

Finiamo con la Luna, ovvero Moon, altro film del 2009 diretto da Duncan Jones che... Ufff... Ormai sono il regino degli sbuffi, me ne rendo conto. Anche qui, la trama la si intuisce subito, le reazioni dei personaggi (due addirittura, anzi, è sempre lo stesso attore ma i personaggi sono due ok lo capirete guardandolo) sono assolutamente insensate e inverosimili, gli snodi narrativi sono collegati (soprattutto nella prima parte del film, quella importante diciamo) a cazzo di cane. Davvero, una cosa oscena. Tu sei lì che hai capito quel che è successo, ma è tutto presentato così dammerda (e pure con un errore secondo me) che ti viene da credere di aver capito male, ti viene da pensare che ci sia qualcosa di più sotto sotto. Invece no. Una noia ragazzi, una noia. E non venitemi a dire che sono film introspettivi e che non capisco un cazzo, perché... No, Che palle! Il massimo dell'empatia che puoi provare per questi disgraziati è ''Uh... poveracci... vabè che fanno in tv stasera?''

E nulla più, finiamo con me, che ho iniziato a lavorare come commesso per una grande catena di articoli sportivi, che sono felice, che sono anche un po' stanco perché ho orari piuttosto lunghi e posizionati a ore improbabili della giornata e della settimana, ma che non mi lamento perché era ora che portassi a casa un po' di danari. Studio ancora eh, non vi preoccupateVi ;) 
E con questo post noioso che è giunto al gran finale io vi saluto! E se doveste guardarvi uno di quei tre film sopracitati andate sicuri su Oblivion, che è troppo troppo sottovalutato, mentre gli altri due... Uffffff

06/09/13

Perché io alla tua età... Ah, fossi ancora giovane!... E invece tu, tu... Mavaccagare!

Io mi rivolgo a voi che andate dai 25 anni (beh, siete proprio disperati) quindi facciamo dai 30 anni ai 40... Cioè, avete rotto altamente i coglioni, lasciatevelo dire! E' il decennio dei rimbambiti mi vien da dire...

Supergiovane ce la può farCela!
Pare non ci sia occasione in cui voi (vabè alcuni) appartenenti a questa fascia d'età non sfoggiate la classica frase ''Ma te sei giovane, io alla tua età, eeeee saltavo i fossi per lungo, scalavo gli specchi con le mani unte di olio, rasavo le ascelle ai dugonghi in calore, tiravo coppini alle giraffe! E adesso invece...'' fate mimando una faccia stanca e sospirando arresi, ''.. invece adesso non ho più l'età per certe cose, io!''.
Ma regazzi e ragazze, ma stiamo scherzando? C'avete 30/40 anni, mica ottanta! Se fate così ora che cazzo farete quando comincerete davvero a invecchiare? Non vi pare d'essere un pochino esagerati nel perpetrare così insensatamente DonAbbondie dosi di auto arrendevolezza!? 

Gioco a pallavolo, a tennis, bevo un bicchierino, mangio, scopo (quando il signoreIddio me lo concede) scorreggio, e mi sento dire da individui 30/40enni pure ancora molto in forma:

''Ah, fossi giovane giocherei meglio (di te) a pallavolo e tennis, berrei come un caimano infoiato e mangerei fino a esplodere, scoperei come non ci fosse un domani e tirerei di quelle scurreggie tali da aprire varchi dimensionali, tornare indietro nel tempo, e battere il cinque al me del passato!''... Quindi non solo vi lamentate ma mi (e ci) criticate pure!
E il discorso si può estendere alla parte ''cerebrale'' citando tecnologie, film, libri, gusti musicali... ''Ahh sono troppo vecchio io per capire 'sti aggeggi elettronici, per farmi piacere questi film che, ahh solo ai miei tempi facevano quei film là che... E questi gruppi, la vera musica era quella degli anni xxx...'' Mioddio che palle!

Perché dunque voi della fascia 30/40 (a volte si può partire anche da età inferiori) avete così bassa autostima delle vostre capacità fisiche e mentali?! Vi sentite sul serio vecchi decrepiti ora che siete a forse metà (ma nemmeno) della vostra vita? Io non ci posso credere. Quindi le spiegazioni sono due:
- o siete dei rammolliti e vi piace trovare facili scuse per lamentarvi
- o vi piace rompere i coglioni a chi è più giovane, ritenendo questi giovinastri ''incapaci'' di affrontare talune tipologie di attività allo stesso (presunto) livello al quale le affrontavate voi.
Contorta sta seconda frase, eh? Ma avete imparato a capirmi, suvvia!

Ora, posso darvi un consiglio prima che tiriate le cuoia?! Perché sì, a sto punto se vi lamentate così, se aspirate all'invecchiamento precoce sia fisico sia mentale, credo vediate di buon occhio anche la morte no? Insomma dicevo, il consiglio che voglio darvi è... Ma svegliatevi cazzo!!! E se non volete svegliarvi... Ma stateve zitti e andate in un angolino a riservare i vostri lamenti al muro, che quello sicuro li apprezza di più!

Ok, finito lo sfogo. Ovviamente il post è dedicato mica a tutti i 30/40 enni, per caritàdiddio. C'è gente che mi mangia gli spaghetti in testa sia sportivamente sia mentalmente parlando tanto si tiene giovane dentro e fuori. Solo volevo far presente questa tendenza autolesionista e auto commiserevole che troppo spesso mi sta urtando i nervi. Dovete lamentarvi proprio? Fatelo senza romperMi le scatole, suvvia! Lasciate la nobile arte del lamento a chi sul serio se lo può permettere. Tipo a mio nonno, ecco, che si lamenta pure troppo poco!

P.s La prossima volta che sento dire ''Ah, io ormai sono vecchio'' uso il lanciafiamme! L'ho già ordinato su Amazon!

04/09/13

Le Interviste Bacate #8: Patalice

Cervello:
Cara Patalice, iniziamo quest'intervista o no? Io credo sia sì la tua risposta, quindi via! Ciao Patalice, che nome patatoso è mai il tuo? Spiegacelo e poi dicci del tuo blog, in modo che i regazzi qui presenti vengano a curiosare le tuee cose ;D

Patalice:
oh buon cielo... sono quasi tutta emusiunada... Patalice è un nome DAVVERO patatoso. Pensa che nasce dal soprannome che mi diede il mio ex, Patatina! L'assonanza tra il mio vero nome ed il tubero che rappresentavo per quella testa di ingegnere col quale stavo, mi parse deliziosa!

Cervello:
E il fatto che ''Te lo dice Patalice'', che significa? Che ci deve dire sta Patalice? La sa lunga?

Patalice:
Lunga? In modo inversamente proporzionale alla mia altezza: un metro e cinquantasei di pura gioia!

Cervello:
Wow, saresti la mia donna ideale (lo dico un po’ a tutte), io non sono poi molto alto sai... Comunque sia dicci un po', che ci troviamo nel tuo posto virtuale? 



Patalice:
...trovate un punto di vista assolutamente oggettivo e di parte, il punto di vista di una che ha tanto da perdere e ancor più da trovare... Trovate tutta la leggerezza e la futilità dell'animo umano, mista ad una grossa grassa massiccia e francamente evitabilissima dose di stra cazzi miei!!!

Cervello:
E sfruttando questa tua simpatica inclinazione a raccontare i cazzituoi oggi andremo a spulciare sui retroscena della tua frizzantina personalità! Iniziando con...
Bacato:
Brivido!!! Chi è Brivido?! Ebbene ragazzuoli cari, Brivido è il suo moroso come si dice qui al nord(e), e si chiama così perché... ?! Eh, ecco io me lo chiedo da un bel po'! Come vi siete conosciuti e chi è costui?

Patalice:
Cervello Cervello... E qui casca l’asino! Brivido NON E' il mio moroso, è mio marito! Ormai da più di un anno e mezzo sono la signora Patalice in Brivido! la nostra è una storia decisamente caruccia, una di quelle storie che potrebbe portare Moccia all'ennesimo milione di euri, se ci si dovesse applicare per un film/libro!
Amici comuni ci presentano ufficialmente nel casino della movida bresciana. lo vedo e decido che DEVE ESSERE MIO, non ho mai avuto grossi problemi ad andare a prendermi le cose che volevo nella vita, quindi inizio con maestria il corteggiamento, assolutamente ricambiato, e dopo nemmeno un anno ero la signora Brivido. brividi come quelli che mi ha regalato lui, scardinando la mia idea per la quale lonely is better...

Cervello:
Ahhhh ecco da dove il nome allora!
Bacato:
E' un tipo che ci sa fare eh?! Hai capito la Patalice che se li sceglie bene i mariti!
Cervello:
Ma quindi prima avevi la filosofia lonely is better? Come mai questa convinzione?
Bacato:
Preferivi mangiarteli gli uomini, per poi abbandonarli a se stessi?

Patalice:
Bacato credimi, il [primo] marito me lo sono scelta divinamente... per i prossimi vedremo! Cervello ho sempre scelto l'uomo con cui accompagnarmi, scelgo io con chi passare la vita. Lo vedo, lo radarizzo e lo piglio!
Prima di Brivido pensavo a me stessa come alla zia zitella tutta tailleur e valigetta, che si riempie di scartoffie ed impegni, di viaggi di lavoro e di 24ore che si accavallano alle Hermes sparnegate sul parquet del mio loft tecnologicamente super evoluto... Dopo tutto è cambiato… C O M P L E T A M E N T E

02/09/13

Questione di culo, di idromele di mele e miele. Spiegatemelo!

N.B
2.15 inizio a scrivere il post.
2.32 il post è terminato.

Il venerdì sera eravamo finiti in questa festa celtica, coi gruppi che suonavano, con le bancarelle, il buio e le lucette e tutte quelle cose che a me sapete mi fanno tanto girare la testa e fare ''ohhh woww'' come fossi ancora un pischello. 
Allora si va a comprare da bere in uno di questi stand, che alcuni dei tizi con cui ero c'erano già stati altri anni a questo festival celtico, e loro perciò sapevano che la cosa da fare era una e soltanto una: comprare da bere pigliando qualche bicchierino?! Macché! Compriamoci le bottiglie direttamente no?
E allora via, verso nuovi orizzonti. Una di idromele e una di sidro di mele. Cosa cambia poi tra l'una e l'altra? La prima, ho scoperto, è una specie di grappa fatta col miele, dolcissima e buonissima, la seconda è una bevanda più leggera molto dissetante e fatta con le mele, che ha un sapore decisamente più amarognolo, specie se la butti giù dopo avidi sorsoni mielensi della prima. Io preferivo l'idromele, sapete, ho bisogno di dolcezza <3

Ma arriviamo al punto. Compriamo le bottiglie e il tipo ce le stappa dicendo ''Se fate canestro coi tappi delle bottiglie in quel vaso, in omaggio avrete un bicchiere in più di una cosa speciale che vi facciamo noi!''
Che bello, mi armo di tappo, prendo la mira, tiro... Canestro! Che culo!!! Nella vita ci vuole culo, ho un bel culo, ho fatto canestro, evviva me, ora la smettogiuro.
Ci prova il mio amico a tirare il secondo tappo ma nulla, finisce per incastrarsi nelle vicinanze del vaso ma con un barbatrucco incredibile convinciamo il tipo che anche il secondo tappo era a canestro... Che culo, un'altra volta! Altro bicchiere... Inutile dire che i magici intrugli vinti non erano granché ma vabè, ciò che è gratis è sempre buono...

Arriviamo al secondo punto. Alla mia amica arriva fame, perché a una certa ora la fame c'è, e quindi l'accompagno a prendere un panino. E nulla, camminando dietro di lei notavo come tutti i maschi, di qualsiasi età, razza (le razze non esistono), religione, le guardassero il culo, alcuni pure salutandola allegramente aiutati dal livello d'alcolismo in corpo. Eccheculo insomma, pure lei.. Potenzialmente, se avesse voluto, avrebbe potuto conoscere un numero abbastanzevole di persone dell'altro sesso. 

Ora, perché non capita lo stesso a me, e allargando il concetto, a noi maschi?! Il succo del discorso è che il fattore culo è ben diverso tenendo conto dei sessi. Il culo nostro è fortuna, il culo vostro è... Culo vero e proprio, e non basta sia solo culo, ma possono essere pure un paio di bocce o due occhi grandi o un sorriso o il solo fatto di esser donna.. Quindi il culo in questione, quello femminile, è pure mutaformevole... Insomma... Cioè...

Capito? E' tarda notte e io un discorso logico non sono in grado di sostenerlo, ma, giacché voi siete miei fedelissimi seguitori e mi conoscete, sono sicurissimo abbiate capito dove voglio andare a parare. Vero?! Quindi per prima cosa spiegatemi cosa volevo comunicarvi, e secondo ditemi come la pensate. Io, nel mentre, dormo... Anche se quando leggerete sarò sveglio! Ah ah ah... Risate sguaiate!
Il fatto certo, se vogliamo trovare davvero davvero un senso a tutto, è che non devo più scrivere per il blog a notte fonda. Giurate che non lo farò più, giuratelo!!!